La scoperta di Leonardo
Quando un automobilista in uscita dal parcheggio gli ha regalato il suo biglietto non ancora scaduto, Leonardo Pieraccioni ha pensato a una rapina. Anche dopo che il cortese signore si era allontanato, a quanto pare senza neppure riconoscerlo, il comico toscano ha sollevato il tagliando in controluce per vedere se nascondesse un microchip in grado di guidare i ladri fino a casa sua. Appurato che il dono non conteneva secondi fini, Pieraccioni si è talmente spaventato della sua reazione malfidata da renderla pubblica. Ma, a riprova che la situazione è grave, i commenti in Rete si sono concentrati sulla gentilezza dell’automobilista e sull’illegalità del suo gesto (i tagliandi del parcheggio non possono essere trasferiti ad altri). Su tutto, insomma, tranne che sull’aspetto che interessava a Pieraccioni: la chiusura ermetica del cuore è diventata la condizione abituale con cui ci si accosta agli imprevisti della vita, al punto che persino la gentilezza fa paura e la si indaga con circospezione, nel timore che nasconda un altro scopo.
Tutti hanno un ottimo motivo per non fidarsi del prossimo. Chi non è mai stato tradito da qualcuno in cui riponeva fiducia? Un partner, un amico, un gestore di risparmi? Eppure traditori e truffatori sono sempre esistiti, mentre il nostro pregiudizio è aumentato a dismisura. Un allarme interiore che, a furia di squillare a vuoto, rischia di rimanere in silenzio quando ci fregano davvero.