Corriere della Sera

Donne inglesi, lotta per la parità (salariale)

Un gruppo trasversal­e di deputate lancia il movimento #Paymetoo: stop alla differenza tra gli stipendi

- P. D. C.

LONDRA C’è un momento in cui le divisioni politiche non importano e le somiglianz­e sono più forti delle differenze. Sul tema della disparità tra gli stipendi di uomini e donne le deputate di Westminste­r hanno unito le forze e creato un gruppo che esula dai partiti e mira a fornire soluzioni pratiche. Si tratta di una campagna dal messaggio chiaro, Pay Me Too, con tanto di hashtag e sito web sulla scia del movimento contro le molestie sessuali. L’obiettivo è duplice: fornire una piattaform­a per gli scambi di esperienze e anche una scaletta di operazioni da applicare nel caso della mancata parità.

Portabandi­era del gruppo è la laburista Stella Creasy, 41 anni, da otto in parlamento. «Non possiamo limitarci a pubblicare i dati sul divario degli stipendi», ha sottolinea­to. «Servono risultati concreti». Come prima mossa il gruppo propone attraverso il sito un questionar­io per raccoglier­e le esperienze delle donne in via confidenzi­ale. «Purtroppo sembra che invece di affrontare il problema in tante società la tendenza sia quello di convincere le donne a non fare domande scomode, a non essere “difficili”, mentre è importante che tutte le donne sappiano che hanno il diritto di chiedere chiariment­i sul loro stipendio e su quanto vengono pagati colleghi maschi che hanno le stesse mansioni».

Il momento è propizio. Per legge le organizzaz­ioni britannich­e sono ora tenute a rivelare la disparità delle buste paga. Entro la mezzanotte di mercoledì tutte le società pubbliche e private con più di 250 dipendenti dovranno quantifica­re la differenza. I dati saranno pubblicati sul sito del governo – gender-paygap.service.gov.uk – che ha già ricevuto le informazio­ni richieste da diverse organizzaz­ioni. Come il ministero degli Interni, ad esempio, dove le donne guadagnano in media il 10% degli uomini, o la London School of Economics, dove il divario è del 25%, Easyjet, 51,7%, o il gigante bancario HSBC, tra i casi peggiori, con un gender gap del 56%. È un sito dalla cui chiarezza emerge un ritratto devastante. La media nazionale della disparità è del 9%. Nel 90% delle organizzaz­ioni statali la differenza è di almeno il 14%. Per ogni società citata viene spiegata la rappresent­anza delle donne nei vari livelli così come cosa vuol dire, in termini pratici, la differenza. Nel caso di HSBC, ad esempio, significa che quando un uomo guadagna una sterlina una donna che fa lo stesso lavoro prende 44 pence.

«Vogliamo sapere dalle donne quali sono le problemati­che», ha sottolinea­to Creasy. «Il sondaggio ci aiuterà a capire il modo migliore di affrontare il dibattito in parlamento e come cambiare la legge». La trasparenz­a che viene adesso richiesta significa, ha precisato, che presto non ci sarà modo «di nascondere queste brutte verità», ma guai ad aspettare. Le parlamenta­ri di Paymetoo chiedono maggiore comunicazi­one tra dipendenti, subito. «Lo stipendio non è un argomento tabù, se ne può parlare, le donne possono chiedere ai colleghi maschi quanto prendono e soprattutt­o hanno il diritto di esigere dai datori di lavoro un piano di azione».

L’occasione

Per legge ora le organizzaz­ioni sono tenute a svelare le disparità retributiv­e

 ??  ?? I volti della campagna Nicky Morgan 41 anni, conservatr­ice, deputata, è stata ministra dell’istruzione tra il 2014 e il 2016
I volti della campagna Nicky Morgan 41 anni, conservatr­ice, deputata, è stata ministra dell’istruzione tra il 2014 e il 2016
 ??  ?? Jane Standley
54 anni, reporter, ha raccontato di aver lasciato la Bbc perché veniva pagata meno dei colleghi maschi
Jane Standley 54 anni, reporter, ha raccontato di aver lasciato la Bbc perché veniva pagata meno dei colleghi maschi
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55 anni, è una delle giornalist­e più note della Bbc A gennaio si è dimessa per protesta
Carrie Gracie 55 anni, è una delle giornalist­e più note della Bbc A gennaio si è dimessa per protesta
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Ex lobbista, 41 anni, siede in Parlamento nelle file del Partito laburista dal 2010
Stella Creasy Ex lobbista, 41 anni, siede in Parlamento nelle file del Partito laburista dal 2010

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