«Mia madre Ulrike tradita da papà scelse il terrorismo»
Ulrike Meinhof, cofondatrice del gruppo armato tedesco-occidentale di estrema sinistra Rote Armee Fraktion, meglio noto come «R.A.F.» o «Banda Baader-meinhof», avrebbe optato per il terrorismo anche in seguito al tradimento del marito. Lo rivela la figlia, Bettina Röhl, in un’intervista al settimanale tedesco Der Spiegel. Ulrike Meinhof e Klaus Röhl, entrambi giornalisti, avevano fondato insieme la rivista di sinistra «Konkret». Poi però il padre tradì la futura terrorista con una donna con cui tutt’oggi convive. La Raf non sarebbe dunque esistita se tua madre non fosse stata tradita? chiedono i giornalisti. «Non la vedrei così — risponde la figlia Bettina —. Ma per mia madre fu una questione importante. Anche Peter Rühmkorf (scrittore e poeta tedesco morto nel 2008, ndr) sostenne che Ulrike Meinhof era una pazza ferita. Mia madre credeva davvero nella rivoluzione. Da comunista, voleva combattere il sistema della Repubblica Federale. Dopo la separazione nel 1968 andò a Berlino, aveva 33 anni, e venne coinvolta nella rivolta degli studenti». Il resto è storia. Bettina Röhl, diventata lei stessa giornalista e una feroce critica della Raf, aveva dieci anni quando la madre fu catturata e incarcerata, il 15 giugno 1972, quattordici quando Ulrike morì impiccata in prigione.