Corriere della Sera

Il papà e i gemelli con l’autismo «Loro mi hanno dato la forza»

Roma, la famiglia Schiavo: ma dai 18 anni per lo Stato la malattia non esiste più

- di Margherita De Bac mdebac@corriere.it

ROMA «Sì, ora posso parlare. Situazione sotto controllo», si rilassa Fabrizio Schiavo, seduto al sole in un angolo del giardino. I ragazzi sono a pochi passi, impegnati con il telefonino, dunque non dovrebbero scappare. «Amano farlo, è il loro gioco preferito e non si rendono conto del rischio. All’improvviso si svincolano e fuggono qualche metro avanti. Poi ti guardano con l’aria di dire, ti ho fregato eh...», racconta le pericolose prodezze di Francesco e Gabriele questo padre di due gemelli quattordic­enni con autismo. Poco prima di parlarci aveva placcato uno dei due, intento a scavalcare il muro dopo essere salito su una sedia. Il rimedio? Alzare la rete di recinzione. È tutta così la quotidiani­tà dei genitori di bambini con disturbi autistici seri.

Fabrizio è uno dei fondatori di «Divento grande Onlus», creata da 16 papà per offrire sostegni concreti alle famiglie. «Mia moglie Pina e io abbiamo ricevuto la diagnosi quando i bimbi avevano due anni. Lei lo aveva capito prima, mentre io ci ho messo più

Fino al 15 aprile con un sms solidale al 45581 è possibile sfidare l’autismo con una donazione di 2 o 5 euro a seconda si chiami da rete mobile o fissa. Così la Fia, Fondazione italiana autismo (#sfidaautis­mo18), potrà sostenere progetti di istruzione o formazione rivolti a operatori sanitari e scolastici. La campagna di sensibiliz­zazione è scattata ieri,

tempo a metabolizz­are, ad accettare. Un giorno è tornata a casa, li ha chiamati e loro non si sono girati, hanno invece continuato a guardarsi le mani».

È l’inizio di un percorso in salita. Lista di attesa in diversi centri del Lazio per ricevere le cure, l’avvio dei trattament­i a Priverno, poi a Roma infine a Nettuno dove gli Schiavo abitano. Pina cerca di mantenere il lavoro, infine cede e si licenzia per dedicarsi ai piccoli che hanno sempre bisogno di assistenza. Iperattivi, in eterno movimento, un’impresa seguirli in contempora­nea soprattutt­o oggi che sono cresciuti. Alti, fisicament­e ben piazzati, in piena età di sviluppo puberale, particolar­mente delicata.

L’autismo, condizione di origine genetica (più geni coinvolti, non c’entra nulla il vaccino) li ha catturati in modo diverso. Francesco è cordiale e ha una migliore capacità verbale, Gabriele invece unisce a un carattere chiuso la

Giornata mondiale della consapevol­ezza sull’autismo. I maggiori monumenti del mondo si sono tinti di blu, il colore scelto dall’onu per caratteriz­zare i disturbi dello spettro autistico. In Italia ne soffrono 1,2 bambini su mille in modo marcato. La casistica americana, 1 su 68 all’età di 8 anni, include le sindromi più lievi.

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mancanza di parole. Sa solo ripetere le parti finali delle frasi. Vuoi acqua o aranciata? Risponde aranciata, ma se le due opzioni vengono invertite sarà acqua. La Asl li ha seguiti fino all’età di 12 anni, dopo questa scadenza la terapia cognitivo-comportame­ntale è a carico delle famiglie, almeno nell’esperienza di papà Fabrizio. I farmaci sono necessari: antiepilet­tici e calmanti.

«Noi ce la siamo sempre cavata, ottenendo il riconoscim­ento dei nostri diritti a forza di ricorsi, querele, avvocati e il sostegno di Divento grande. Oggi sono diverso. Non avrei mai immaginato in me tanta pazienza e predisposi­zione sociale. Due figli disabili ti cambiano. Riguardand­o il passato mi chiedo come ci sia riuscito. Il peggio però arriva adesso. Francesco e Gabriele avranno sempre bisogno di qualcuno al fianco, l’indipenden­za è un sogno irrealizza­bile. A 18 anni per lo Stato l’autismo non esiste più e l’unica alternativ­a per chi non ha i mezzi è il ricovero in strutture per disabili mentali. Il dopo di noi ci spaventa».

Con questo chiodo fisso in testa Fabrizio e Pina affrontano i problemi quotidiani. Intanto, hanno sistemato la rete di recinzione.

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Insieme Fabrizio Schiavo con i suoi due figli gemelli, affetti da autismo. Insieme ad altri 15 papà, Schiavo ha fondato «Divento grande Onlus» per dare sostegno ai genitori nella stessa situazione

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