Il sacrificio di Beltrame e il blitz degli agenti a Bardonecchia
Caro Aldo, sono d’accordo con il suo editoriale di Pasqua, in cui ricorda il sacrificio di Arnaud Beltrame e la fede che l’ha smosso. Leggendo il discorso commemorativo del presidente francese, mi sono infatti accorto che Macron sembra fermarsi a metà quando ricorda con commossa partecipazione il sacrificio di Beltrame: ha il coraggio di parlare apertamente di terrorismo islamico, ma non ha il coraggio di menzionare apertamente Dio, ossia la fede che all’eroe ha dato la forza per il martirio. Peccato! Giovanni De Marchi
Mi sembra che i gendarmi francesi abbiano solo cercato di accertare se un nigeriano residente in Italia che dalla Francia rientrava nel nostro Paese fosse effettivamente imbottito di droga. E hanno usato locali che in passato erano a loro disposizione, forse non sapendo che non lo erano più. Non è una falsa notizia? Tommaso Procopio
Uno Stato che si permette di eseguire un’operazione di polizia sul territorio di un Paese confinante senza nemmeno chiedere l’autorizzazione la dice lunga sul livello di sudditanza dei nostri rappresentanti e sulla supponenza raggiunta dagli altri Paesi. Vincenzo Drosi I doganieri sono sempre stati invisi a tutti, per cui applausi a scena aperta alle proteste istituzionali di chi ha denunciato la loro arroganza! E intanto sul Colle della Scala fra Italia e Francia c’è una fila dei disperati che hanno attraversato il nostro Paese senza che nessuno li identificasse o li censisse. Siamo davvero persuasi che questa sia la scelta migliore? Piero B. Contrariamente a noi, le autorità francesi distinguono i profughi di guerra da tutti gli altri. Per loro noi siamo il Paese che accoglie tutti indistintamente e senza nessuna regola. Se l’italia cominciasse ad avere regole più precise e ben delineate sicuramente qualcosa cambierebbe. Edoardo Rabascini