Corriere della Sera

Bianconeri in cerca di vendetta Buffon svela: «Avevamo troppa fiducia» La rivincita

La Juventus ritrova il Real dopo il k.o. in finale a Cardiff Allegri: «Siamo cresciuti»

- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI Paolo Tomaselli

TORINO Basteranno 10 mesi e 1.500 chilometri di distanza per mettersi alle spalle la finale di Cardiff e affrontare il Real Madrid senza i complessi di inferiorit­à che quel 4-1 ha generato? La domanda, come diceva il tale, sorge spontanea. La risposta la può dare solo la Juventus che ancora una volta, come contro il Barcellona ai quarti della scorsa Champions, deve fare i conti con i propri fantasmi, i propri modelli e in questo caso anche con i propri miti di gioventù, essendoci di mezzo Zidane.

Contro Messi e compagnia andò decisament­e bene (3-0 allo Stadium, 0-0 in Catalogna), ma la finale persa 3-1 a Berlino nel 2015 era molto più lontana e soprattutt­o non era stata vissuta come un trauma. Cardiff è stato qualcosa di diverso «perché avevamo troppa fiducia», come spiega capitan Buffon. E di conseguenz­a il contraccol­po è stato pesante da gestire. «Quale lezione abbiamo imparato? Ho rivisto la partita diverse volte — racconta Allegri — e direi che abbiamo fatto un passo avanti nella gestione dei momenti di difficoltà. Lì dopo il 2-1 abbiamo abbassato la testa e contro il Real non te lo puoi permettere, perché se esci dalla partita loro ti uccidono: di fronte abbiamo ancora la più forte e la favorita della Champions. Ma abbiamo l’ambizione di giocarcela alla pari. E di poterla superare. La tattica ideale? Fare gol e non prenderlo...».

Max gigioneggi­a, ma sente la partita (e al Telegraph dice: «Dopo la Juve andrò all’estero»). Non si può dire comunque che non abbia spazzato le macerie del Millennium: quella Juve, che sembrava monolitica col 4-2-3-1 e tutti i giocatori d’attacco in campo assieme, mutata, partenze per di è Bonucci profondame­nte contingenz­a e Alves, (le

gli arrivi di Costa e Matuidi e i

vari infortuni) e anche per scelta: nella sfida di sabato contro il Milan, Allegri ha cambiato faccia alla sua squadra tre volte e alla fine si è ritrovato con quella sorridente

di (quasi) sempre, per la vittoria e per i 4 punti sul Napoli.

Se essere meno prevedibil­i,

più disincanta­ti e anche più

umili possa bastare in 180’ — nel doppio confronto, la Juve ha vinto 4 volte col Real dall’87 a oggi — anche contro lo strapotere attuale di Cristiano Ronaldo è tutto da vedere: il portoghese si è messo a correre (18 gol in 9 partite) senza contare che l’85% delle sue reti arrivano al primo tocco, rendendolo il più forte killer d’area in circolazio­ne. Contro un avversario quasi del tutto simile a quello di dieci mesi fa, Allegri deve fare a meno di due titolari squalifica­ti, Benatia e Pjanic: Barzagli sembra in vantaggio su Rugani, così come Bentancur su Marchisio. Il 4-4-2 «atipico» con Douglas Costa uomo chiave nelle transizion­i, sembra la struttura più solida in in fase quella difensiva offensiva, e più per verticale una squadra che ormai ha nel contropied­e il suo marchio di fabbrica. Con Higuain e Dybala — più di tutti gli altri — che devono riscattare la notte di Cardiff: «Paulo farà sicurament­e una grande partita» dice secco Allegri. Più che una promessa, sembra una minaccia, perché il toro va preso per le corna. E se poi vince lui, non potrà far male come quella volta lì.

 ??  ?? Brutti ricordi Cristiano Ronaldo supera Buffon per la seconda volta, alla fine il Real batterà la Juventus 4-1: era il 3 giugno scorso, a Cardiff, ultima finale di Champions. Sotto, Zidane e Allegri (Afp, Newpress)
Brutti ricordi Cristiano Ronaldo supera Buffon per la seconda volta, alla fine il Real batterà la Juventus 4-1: era il 3 giugno scorso, a Cardiff, ultima finale di Champions. Sotto, Zidane e Allegri (Afp, Newpress)

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