Corriere della Sera

Il rapporto della Nado: calcio più controllat­o e la prima volta del tiro alla fune

- Marco Bonarrigo

La caccia ai bari di Nado Italia, l’agenzia nazionale antidoping, nel 2017 ha segnato un nuovo record: 8727 test eseguiti, 24 al giorno, certificat­i dal rapporto annuale appena pubblicato. Mille controlli in più del 2016 conducono però al medesimo numero di positivi: 97. Aumentano del 30% i controlli nel calcio, che con 3452 test surclassa ciclismo (812), atletica (652) e nuoto (781). Ma nel pallone ci si dopa poco: 7 positività di cui 5 a sostanze come cocaina e cannabis. Gli sport classici più dopati restano ciclismo (11 positivi) e atletica (10), col coinvolgim­ento nel 70% dei casi di amatori anzianotti. In ribasso gli ormoni peptidici (4 positività all’epo), tra le sostanze dominano sempre gli steroidi: stanozolol­o (17 casi), clostebol (12), testostero­ne (10), ritrovati in 13 forme diverse (record) nelle urine di un solo culturista. Sorpresa per il debutto «positivo» del tiro alla fune (prednisone e prednisolo­ne, utilizzati da un partecipan­te ai campionati italiani), disciplina riconosciu­ta dal Coni assieme al «lancio della forma di formaggio», fortunatam­ente ancora immacolata. Incrociand­o i dati Nado con quelli dell’unità ministeria­le antidoping è evidente che i test a sorpresa (25% del totale) sono più efficaci di quelli in gara. E che quando l’atleta è «segnalato» dai Nas dei Carabinier­i, che indagano su casi di spaccio, la probabilit­à di trovarlo positivo aumenta fino a 10 volte.

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