Corriere della Sera

Regole anti abusi in ufficio

- di Luisa Pronzato e Elvira Serra Baccaro, Gandolfi

Molestie sessuali sul luogo di lavoro, cosa fanno le imprese? Prevenire conviene, fa risparmiar­e. Codici antiviolen­za, pareti di vetro e porte aperte, l’inail fa sconti sul premio assicurati­vo, tuttavia contro gli abusi le aziende investono poco in prevenzion­e.

Claudia racconta: «Siamo alla fine degli anni Ottanta. Facevo la segretaria in una piccolissi­ma agenzia di trasporti, una sorta di intermedia­zione fra piccoli padroncini e aziende varie. Era una specie di negozio, con la vetrina sulla strada, vicino all’ortomercat­o di Milano. In periferia. Eravamo io e lui, il titolare. Avevo 24 anni, madre divorziata con due figli di cinque e otto anni, e una grande necessità di lavorare».

Lui?

«Era pensionato, sopra i 65, gran padre di famiglia, moglie, figlia, nipote...».

Come è cominciato?

«Facevo fatica a trovare lavoro proprio perché avevo due bambini ed ero sola, e quindi a molti colloqui mi scartavano. Mai più avrei pensato che una persona di quel tipo e quell’età, per di più presentata da un parente, potesse fare delle avances. Diciamo avances... All’inizio con fare scherzoso, poi sempre più aggressivo. Alla fine avevo il terrore di passare davanti a lui perché non c’era una volta che non mi metteva le mani addosso. E quando passava qualcuno in strada, peggio: amava farsi vedere mentre mi palpeggiav­a. Ovunque, per tutto il corpo. Era da denuncia, ma io mi sentivo in gabbia. Impotente».

La cosa peggiore?

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