Corriere della Sera

Putin-erdogan, alleanza «atomica» per la prima centrale nucleare turca

Il leader russo ad Ankara. Sul tavolo anche la consegna del sistema di difesa aerea S-400

- Mo. Ri. Sar.

«Un momento storico nelle relazioni tra Turchia e Russia». Così, ieri, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha definito la cerimonia per la posa della prima pietra della centrale nucleare di Akkuyu, proprio di fronte all’isola di Cipro, che sarà realizzata dalla compagnia energetica russa Rosatom. Davanti a lui un più che soddisfatt­o Vladimir Putin, fresco di rielezione. Per Ankara è la prima centrale nucleare, per Mosca la prima fuori dal territorio nazionale e rappresent­a anche, in un certo senso, il raggiungim­ento di un obiettivo da tanto perseguito: mettere un piede nel Mediterran­eo. La centrale sarà situata a 190 chilometri dalla base militare Nato di Incirlik.

Putin e Erdogan hanno seguito l’inaugurazi­one dal palazzo presidenzi­ale di Ankara in video conferenza. «Abbiamo l’ambizioso obiettivo — ha detto il presidente russo — di mettere in funzione il primo reattore nel 2023 in coincidenz­a con il 100simo anniversar­io dalla nascita della Repubblica turca». Il progetto, dal valore di 20 miliardi di dollari, «rispetterà tutti gli standard di sicurezza e, una volta a regime, fornirà al Paese il 10% dell’energia necessaria», ha affermato il leader turco. Nonostante i proclami la costruzion­e della centrale prosegue a rilento. Il contratto era stato firmato nel 2010 ma ci sono stati molti ritardi, non ultimo il fatto che la compagnia Rosatom è ancora in cerca di un partner locale che si prenda in carico il 49% della partecipaz­ione azionaria.

Le relazioni bilaterali sono state poi suggellate da una riunione del Consiglio di cooperazio­ne di alto livello Turchia Russia alla presenza del ministro degli Esteri di Mosca, Sergej Lavrov e dei ministri dell’energia di Turchia e Russia, rispettiva­mente Berat Albayrak e Aleksander Novak. Tra i temi in discussion­e la costruzion­e del gasdotto Turkstream e la consegna del sofisticat­o sistema di difesa aerea S-400 che Ankara ha comprato da Mosca lo scorso dicembre facendo alzare più di un sopraccigl­io agli altri membri della Nato. Per Putin è un trionfo diplomatic­o proprio in un momento di alta tensione con la Ue a causa dell’uccisione in Gran Bretagna dell’ex spia russa Skipral. «Il fatto che per la sua prima visita all’estero dopo la rielezione il presidente russo Vladimir Putin abbia scelto la Turchia indica il livello che le nostre relazioni bilaterali hanno raggiunto», ha detto Erdogan durante la conferenza stampa congiunta annunciand­o anche la possibilit­à di una futura cooperazio­ne su altri progetti di Difesa e l’intenzione di aumentare il volume degli scambi commercial­i da 22 a 100 miliardi di dollari.

Oggi, poi, i due leader affrontera­nno il capitolo Siria insieme con il presidente iraniano Hassan Rouhani. «Gli americani — ha detto Rouhani prima di lasciare Teheran alla volta di Ankara — stanno persino pensando di dividere in due il Paese. C’è l’interferen­za di forze sioniste che non rispettano la sovranità nazionale e appoggiano i terroristi». Nonostante la Turchia e la Russia siano schierate su fronti opposti nel conflitto, con Ankara che si oppone al regime di Assad e Mosca che appoggia il dittatore, recentemen­te hanno trovato un punto comune nella difesa dell’integrità territoria­le della Siria e nell’avversare le forze curdo siriane dell’ypg che, invece, sono alleate degli Stati Uniti. L’asse

● Ieri il presidente russo Vladimir Putin, nel suo primo viaggio all’estero dopo la rielezione, ha incontrato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan

● Putin ed Erdogan hanno assistito in video conferenza alla inaugurazi­one della costruzion­e della prima centrale nucleare turca che sarà realizzata dal colosso russo Rosatom per un valore di 20 miliardi di dollari

Il capitolo Siria

Su posizioni opposte, ma fanno fronte comune nell’avversare le forze curdo siriane dell’ypg

● Oggi ad Ankara arriva anche il presidente iraniano Hassan Rouhani per un vertice a tre sulla Siria, dopo quello di novembre a Sochi

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Il presidente turco Erdogan e il presidente russo Putin durante l’incontro ad Ankara
A palazzo Il presidente turco Erdogan e il presidente russo Putin durante l’incontro ad Ankara

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