Corriere della Sera

Francia ferma Dai ferrovieri la grande sfida a Macron

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE S. Mon.

PARIGI Contro la riforma della compagnia pubblica SNCF hanno scioperato 34 ferrovieri su cento, gran parte di loro in posizioni chiave, come macchinist­i o addetti agli scambi.

Il risultato è che ieri in Francia ha viaggiato solo un TGV su otto e un treno regionale su cinque. Alcuni di loro peraltro vuoti o quasi: i passeggeri erano talmente convinti che nessun treno avrebbe circolato che hanno scelto altri mezzi di trasporto, per esempio l’auto, provocando code per decine di chilometri.

Il segretario generale del sindacato CGT, Philippe Martinez, si rallegra per il successo della protesta, «molto massiccia».

La serie di scioperi — due giorni ogni cinque — è destinata a provocare grandi disagi ai viaggiator­i, come accadde nel 1995 contro le riforme di Alain Juppé.

I sindacati vogliono fare fallire una riforma che secondo loro «punta a distrugger­e il servizio pubblico ferroviari­o per una scelta dogmatica», ovvero rendere più competitiv­e le ferrovie francesi. Il governo vuole dare applicazio­ne alle direttive europee (l’ultima nel 2016) che impongono l’apertura del mercato alla concorrenz­a, e trasformar­e la SNCF in società anonima, cosa che per i sindacati nasconde la volontà di privatizza­re.

Gli oppositori del presidente Emmanuel Macron, ancora confusi e poco efficaci in Parlamento, sperano che siano le proteste di piazza e i lavoratori a mettere i bastoni tra le ruote del presidente.

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