Pablo e Irene, la coppia «incinta» di Podemos
L’annuncio via Facebook della compagna di Iglesias. Alternanza fra biberon e potere?
Chi sono
● Pablo Iglesias, 39 anni, deputato al Congresso dei deputati, è fra i fondatori nel 2014 di Podemos, di cui oggi è segretario
● Irene Montero, 30 anni, è membro della direzione di Podemos, deputata dal 2016 e dall’anno scorso capogruppo del partito al Congresso dei deputati
Diceva Marco Pannella: «I fatti della vita privata diventano occasione per fare politica e quindi vita pubblica». Quarantatré anni dopo, il leader spagnolo di Podemos, Pablo Iglesias, e la capogruppo del partito alla Camera, Irene Montero, hanno fatto di quella presa d’atto radicale un manifesto d’amore e di nuova politica ai tempi dei social network. E’ bastato un post di Facebook — il «capitalista» Fb, sottolinea cinico El Pais — per aprire un’inattesa fase romantica nel movimento della sinistra no global: «Pablo e io abbiamo intrapreso un cammino che nei prossimi mesi rivolterà le nostre emozioni, trasformerà il mio corpo e riempirà le nostre vite di bellezza e di alcune notti senza sonno», ha scritto sabato Montero sulla sua pagina. Ovvero, i due leader della formazione che ha scardinato il tradizionale bipartitismo spagnolo non soltanto formano una coppia (segreto di pulcinella nei corridoi del potere, mai confermato dai diretti interessati) ma sono anche in dolce attesa di gemelli.
«Dentro di me crescono due creature che, se tutto va bene, nasceranno tra settembre e ottobre», ha annunciato la trentenne Irene. E Pablo, di nove anni maggiore, ha risposto dolcissimo via Facebook con una poesia che parla di un mondo al contrario con lupetti buoni, principi cattivi, belle streghe e pirati d’onore: «Me la cantavano i miei genitori. Mi riempie di felicità immaginare che tenterò di far dormire i miei figli cantandolo con te, Irene».
L’annuncio della coppia più potente di Podemos ha acceso subito il dibattito, sia sui giornali «del corazón» (come vengono chiamate le riviste di gossip in Spagna) sia in Parlamento. Perché la genitorialità congiunta potrà provocare non pochi scossoni in un partito che dopo il balzo iniziale sembra ormai stagnare intorno al 17 per cento nei sondaggi. E la gestione della crisi catalana non sembra aver giovato al profilo del leader (solo il 58 per cento approva l’operato di Iglesias, secondo l’ultima inchiesta di Metroscopia).
Conciliare vita familiare e professionale non sarà facile: i deputati Montero e Iglesias Coppia e potere Pablo Iglesias, 39 anni, e Irene Montero, 30 (Gerard Julien / Afp) non posso in teoria usufruire di congedi di maternità e paternità, visto che l’impegno parlamentare non è disciplinato dalla legge del lavoro. Podemos difende i permessi uguali e intrasferibili fra i genitori, contro l’attuale normativa che prevede 18 settimane di congedo per la madre di gemelli e quattro settimane per il padre. Quale segnale vorranno mandare alla Spagna, sarà tutto da vedere. Certo è che alle elezioni del 2020 — sempre che il governo di minoranza del conservatore Rajoy arrivi fino alla scadenza naturale — Iglesias e Montero saranno alle prese con due pargoli di un anno e mezzo. Potrebbero alternarsi alla guida del partito, mentre l’altro/ a si occupa dei pannolini, suggerisce qualcuno. D’altronde Irene Montero era già una delle favorite nella linea di successione a Iglesias. E perfino la destra non osa parlare (per il momento) di nepotismo: la capogruppo alla Camera è fra i leader più amati dalla base di Podemos.
La Spagna ci ha abituato alle prime volte. Indimenticabile fu la foto della ministra (socialista) della Difesa Carme Chacón, che passava in rivista le truppe con un pancione enorme. O la deputata di Podemos Carolina Bescansa che, alla bella età di 45 anni, allattò in Parlamento il suo bebè, con un proclama rivoluzionario: «E’ ora di portare quello che c’è in strada dentro le istituzioni e che questa Camera assomigli un po’ di più al Paese». Aspettiamo le mosse del papà-barricadero, Julio Iglesias, che già nel 2015 usò Facebook per annunciare la fine della sua relazione con un’altra compagna di partito. Il primo a congratularsi con lui, sabato, è stato il cofondatore di Podemos Juan Carlos Monedero: «Mi sento come uno zio». E la Spagna, tutta, si è commossa per questa conversione di partito all’amore. Vedremo se si tradurrà in voti.
Il nuovo cammino «Rivolterà le emozioni, trasformerà il mio corpo e riempirà le nostre vite di bellezza»