Irpef sui redditi, 3 italiani su 4 pagano meno del 15%
Dieci miliardi di euro di detrazioni e deduzioni fiscali sono stati «persi» nel 2016 per la cosiddetta incapienza dell’imposta. Contribuenti, in genere i meno abbienti, che non hanno tasse dalle quali scalare le detrazioni, o redditi imponibili da cui scomputare le deduzioni. Secondo uno studio del Consiglio nazionale dei commercialisti, nel 2016 sono stati bruciati in particolare 7,5 miliardi di detrazioni d’imposta, cui i contribuenti avrebbero avuto diritto, e che ad esempio avrebbero potuto monetizzare (con un assegno dallo Stato) se esistesse l’imposta negativa, idea di cui si parla da anni. Ai 7,5 miliardi di detrazioni perdute se ne sommano altri 2,5 di deduzioni dal reddito non godute sempre per incapienza. Altro dato interessante che emerge dallo studio dei commercialisti è che, a conti fatti, il 75% dei contribuenti italiani già subisce un prelievo inferiore al 15%. Cioè pagano già meno, e in molti casi parecchio meno, di quello che pagherebbero con la flat tax proposta dalla Lega al 15% dell’imponibile.
Su 40,9 milioni di contribuenti il 30,7% ha un’irpef pari a zero (12,6 milioni di contribuenti), il 44,3% paga un’irpef inferiore al 15% del reddito complessivo (18,1 milioni di persone). Solo il restante 24,9% dei contribuenti, cioè 10,2 milioni, subisce un prelievo Irpef superiore al 15%