Start up, l’europa ci riprova Investiti 5 miliardi in tre mesi
Ma l’italia con 28 milioni è sempre ai margini. Il caso dell’ico Telegram
P oco meno di cinque miliardi di euro. È quanto i fondi di venture capital e la comunità internazionale di business angels hanno investito in Europa nei primi tre mesi del 2018. A registrarlo è dealroom.co, la piattaforma online che raccoglie in tempo reale le operazioni finanziarie del settore tech, la quale evidenzia come il primo quarto dell’anno sia stato dominato in sostanza da quattro macrooperazioni, da sole responsabili della metà del valore dei 679 deal effettuati in totale.
Si tratta in particolare della doppia Ico (l’initial coin offering, in questo caso utilizzata come mezzo di crowdfunding finanziario) su Telegram, il servizio di messaggistica istantanea fondato nel 2013
Il «Whatsapp» russo Fra i sottoscrittori Roman Abramovich, patron del Chelsea, con 300 milioni
dai fratelli Nikolai e Pavel Durov con base a Londra, che ha raccolto fra febbraio e marzo 1,7 miliardi di dollari per sviluppare una propria criptovaluta. Nella lista dei sottoscrittori anche il 51enne imprenditore e patron del Chelsea Roman Abramovich, il quale dovrebbe aver staccato un assegno da 300 milioni di dollari.a seguire l’operazione di growth equity effettuata dalla compagnia giapponese di telecomunicazioni Softbank su Auto1 Group. L’azionista numero uno di Uber (detiene il 15%) con quote anche in Grab e Ola ha puntato attraverso il suo fondo Vision 460 milioni in gennaio sulla piattaforma tedesca che si occupa della compravendita di auto usate entrando nel board con il 20% delle azioni.
Sugli scudi anche i comparti di salute e tecnofinanza con, rispettivamente, le iniezioni di capitale da 225 milioni a beneficio della Biontech di Magonza, in Renania-palatinato, e da 149 milioni di sterline (170,6 milioni di euro) a favore della britannica Atom Bank. Il round sull’azienda che impiega oltre 700 dipendenti attivi nello sviluppo di antitumorali di nuova generazione da parte, fra gli altri, dei fratelli Andreas e Thomas Strüngmann (ex Hexal, poi ceduta a Novartis) conferma il buon momento del settore biotech tedesco, mentre il deal di cui ha beneficiato la mobile bank di Durham — fra i sottoscrittori anche la spagnola Bbva — dimostra come ormai il settore bancario abbia compreso le reali potenzialità di crescita del digitale nel mondo del credito (qualche giorno fa la tedesca Number 26 ha raccolto 110 milioni da Tencent e Allianz).
Nel complesso, e al netto delle due Ico sponsorizzate da Telegram, è quindi il comparto health a trainare gli investimenti europei del trimestre: 78 operazioni, fra cui la farmacia online Pharmacy2u con 45,7 milioni e la francese Enterome che si occupa di medicina personalizzata con 38,5 milioni. Continua la corsa del fintech: 115 operazioni per 980 milioni; bene anche la mobilità: 54 operazioni per un controvalore di 852 milioni (dato, quest’ultimo, che evidenzia la taglia media più alta delle operazioni).
E l’italia? Quasi o punto non pervenuta. Se infatti nel consuntivo
Fra auto e lusso
Nel nostro Paese Brumbrum ha raccolto 10 milioni, mentre Artemest 4 milioni
2017 erano stati raccolti solamente 137 milioni, i 28 del primo quarto dell’anno non fanno sperare in un cambio di marcia: malgrado dal punto di vista congiunturale il valore degli investimenti sia quadruplicato (solo 7 milioni nell’ultimo quarto del 2017), sul lato tendenziale siamo invece a un -3,4%. Da segnalare i 10 milioni di United Ventures su Brumbrum (commercio di auto usate) e i 4 di, fra gli altri, Italian Angels for Growth sulla start up dell’artigianato di alta qualità Artemest. In assoluto, poi, è quasi inutile il paragone con i competitors industriali del continente. La Germania è a 1,3 miliardi, la Francia a 801 milioni e la Spagna a 233. A questo punto meglio giocarsela con Portogallo (27 milioni per quattro operazioni) e Grecia (12 milioni per due deal).