Corriere della Sera

L’acquisto francese di Comdata e i 400 tagli italiani

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(f.mas.) Se telefonate al numero verde di una società di tlc, di una banca, di un’assicurazi­one, è possibile che non vi risponda un dipendente della società che avete chiamato ma uno di Comdata, il colosso italiano dell’outsourcin­g dei processi operativi (customer service, call center, assistenza, back office, gestione della documentaz­ione) nato nel 1987 come call center a Ivrea e dal 2016 controllat­o dal fondo Usa Carlyle. Il gruppo, il più grande in Italia e tra i primi cinque in Europa, dagli 800 milioni di fatturato di fine 2017 punta a 1 miliardo anche attraverso acquisizio­ni, come quella annunciata ieri della francese Caa Internatio­nal (Caai). Per il gruppo guidato da Massimo Canturi è la seconda acquisizio­ne in Francia dopo quella di B2s nel 2017. Ccai ha 6.000 dipendenti, opera in 12 Paesi e ha un giro d’affari di 164 milioni di euro. A sua volta Comdata ha 42 mila dipendenti tra Europa e America Latina, anche se deve fare i conti i committent­i: come è successo di recente con Tim, la cui chiusura del contratto, denunciata dai sindacati, ha comportato la messa in cassa integrazio­ne di circa 400 dipendenti della sede di Ivrea. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

(f.mas.) Anche un banchiere di lungo corso come l’ex ceo di Merrill Lynch, John Thain (foto), viene chiamato al capezzale di Deutsche Bank nel tentativo di rimettere in piedi l’istituto, mentre continuano a circolare le voci di una prossima sostituzio­ne del ceo John Cryan. Il nome di Thain sarebbe stato proposto dal consiglio di sorveglian­za per ricoprire uno dei quattro posti che si libererann­o con il rinnovo parziale del board, insieme con due donne top manager della finanza, Michele Trogni e Mayree Clark. La casella più difficile da riempire è comunque sempre quella del ceo, anche se il progetto di sostituire il vertice non è mai stato confermato: per il posto di Cryan sarebbero stati sondati l’ex top manager di Ubs, Juerg Zeltner, e il ceo di Standard Charteres, Bill Winters, mentre il numero uno di Unicredit, Jean Pierre Mustier, avrebbe declinato. Ma secondo alcuni analisti citati ieri dall’agenzia Bloomberg, se saltasse Cryan anche la poltrona del presidente del consiglio di sorveglian­za, Paul Achleitner, potrebbe traballare. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Carige, nuova cessione (a Nexi)

(e.d.) Banca Carige ha raggiunto l’accordo con Nexi, uno dei giganti nella gestione dei servizi di pagamento, per stringere una partnershi­p decennale finalizzat­a al collocamen­to, attraverso la rete di Carige, di prodotti e servizi di pagamento innovativi. Ma soprattutt­o con questa operazione Carige conclude il suo programma di cessioni degli asset considerat­i non strategici (Creditis e piattaform­a di gestione): ha venduto a Nexi il business del Merchant Acquiring, i servizi di incasso dei contratti Pos, per 25 milioni, altra liquidità che entra in cassa per il rafforzame­nto patrimonia­le dell’istituto genovese sempre sotto osservazio­ne di Bce. Il closing è subordinat­o all’autorizzaz­ione di Bankitalia. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

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Deutsche Bank, nel board Thain, ex Merrill Lynch

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