Corriere della Sera

Brunori: porto in tv la mia generazion­e

Il cantautore debutta su Rai3. «Racconto il mondo dei quarantenn­i imitando lo stile di Pif»

- Chiara Maffiolett­i

«È il mio mondo che si confronta con altri mondi». Risponde così Dario Brunori alla domanda più difficile di tutte, cioè quella che gli chiede di descrivere il suo primo programma in tv, Brunori Sa,5 puntate in onda da venerdì, in seconda serata su Rai3. «Volendo sparare alto, come ormai sono solito fare, avrei potuto dire che è come spiegare il jazz a chi non conosce il jazz», prosegue con quel suo fare solennemen­te ironico, che chi conosce il cantautore ama al pari delle sue canzoni.

Il cantante ha raccolto l’invito in tv, e non l’ha preso come un hobby: «Volevo sperimenta­re questo mezzo. E nel delirio di onnipotenz­a che ormai mi caratteriz­za ho voluto proprio fare il conduttore. Ho amplificat­o il lato da showman che un po’ si vede nei miei spettacoli». Vivendo tutto come un gioco, almeno mentre trasformav­a in immagini questa specie di suo diario, in cui una riflession­e diventa lo spunto di un’intervista a qualcuno (famoso, op- pure gente fermata per strada), un appunto lo stimolo per approfondi­re un tema, una suggestion­e la molla per raccontare qualcosa o, almeno, cantare una canzone. «Ho potuto fare tutto con leggerezza, come se fossi stato liberato da una serie di ansie. Certo, ora che la data del confronto con il pubblico si avvicina, un po’ di ansia mi sta arrivando...».

A ogni ospite che ha chiamato per ragionare sui «bisogni fondamenta­li di una generazion­e, come quella di noi giovani quarantenn­i», ha detto: «Non parlo di voi ma con voi. Volevo fosse una chiacchier­ata spontanea, nonostante le telecamere». Da cui, alla fine, più che risposte emergono discreti dubbi: «Le contraddiz­ioni fanno parte di tutti. Un ragazzo mi ha detto: “Sono disilluso e speranzoso”. Fantastico. Questa altalena continua, questa idea di instabilit­à mi affascina: riporta Sul divano Dario Brunori è nato a Cosenza il 28 settembre 1977. Come cantautore, con il nome di Brunori Sas, ha pubblicato quattro dischi alla liquidità di Bauman, che è poi il mio punto di partenza». Tra i temi ci sono anche la casa, il lavoro, le relazioni e il rapporto con Dio. «Ma non è un programma di inchieste, solo un mio modo di guardare le cose. In ogni puntata c’è anche mia mamma, che è stata bravissima perché è stata lei. Temo le offriranno di fare uno spin-off».

Da spettatore invece, i programmi tv che più hanno segnato il suo immaginari­o sono stati «quelli di Arbore, con Frassica, e la sua comicità un po’ surreale. Guardavo gli spettacoli in cui comunque ci si divertiva, si rideva: la Dandini anni 90, la Gialappa». Cercando invece un paragone con il suo modo di fare tv, il paragone più immediato è con Pif: «E in effetti ho citato lui, che mi piace molto, proprio per spiegare Brunori Sa. Anche le sue trasmissio­ni non sono descrivibi­li in altro modo se non dicendo che sono la rappresent­azione del suo sguardo: non è tanto cosa racconta ma come lo fa».

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