Corriere della Sera

TUTTI I TRUCCHI DELLA 104

Così i furbetti sfruttano la legge sui parenti malati

- di Gian Antonio Stella

Salvate la legge 104. Serve come l’ossigeno, per moltissimi disabili e moltissimi loro familiari. Per salvarla, però, va spazzata via la fanghiglia di troppi furbi. Non solo in Sicilia, dove Nello Musumeci ha denunciato la presenza di 2.350 «centoquatt­risti» su 13 mila dipendenti (uno su cinque) e perfino il caso di un imbroglion­e che ha preso in carico un vicino di casa.

I l problema, purtroppo, è sempre più diffuso. E senza una svolta rischia di devastare i conti pubblici.

Certo, perfino in Sicilia non c’è più la leggina, abolita verso la fine del 2011 dall’assessore Caterina Chinnici, che oltre quindici anni dopo la riforma Dini, come spiegò il procurator­e generale della Corte dei Conti isolana Giovanni Coppola, consentiva ai dipendenti regionali di «andare in pensione con soli 25 anni di contribuzi­oni, o addirittur­a 20 se donne, solo per il fatto di avere un parente gravemente disabile».

Privilegio che aveva permesso a un giovane dirigente, Pier Carmelo Russo (che anni dopo minaccia denunce per stalking a chi vorrebbe riparlarne, Barbara D’urso compresa!) di andarsene in quiescienz­a a 47 anni, l’età dell’attrice Rachel Weisz, con 6.462 euro netti al mese per accudire il vecchio papà infermo, che peraltro viveva altrove. Impegno gravosissi­mo ma non tanto da impedirgli, la settimana dopo, di diven- assessore regionale all’energia.

Per non dire di altri casi come quello mitico di Giovannell­a Scifo, in pensione nel 2008 a 40 anni dopo 18 di lavoro. «Non le pare esagerato?», le chiese Antonio Rossitto di Panorama. E lei: «Non posso risponderl­e: c’è la privacy».

Il caso Sicilia

Abolite quelle storture demenziali, sono rimaste però quelle denunciate ieri, appunto, dal governator­e: «È possibile che su 13mila dipendenti 2.350 possano usufruire della legge 104?». Sia chiaro: che i disabili siciliani a partire dai non-autosuffic­ienti vivano in situazioni di estrema Su Corriere.it Segui sul sito del «Corriere della Sera» tutte le notizie e gli approfondi­menti sui fatti di cronaca difficoltà a causa dell’insufficie­nza di strutture, della mancanza di fondi e di sciatterie inaccettab­ili è fuori discussion­e. Basti ricordare le denunce durissime delle Iene, di Fiorello e Jovanotti e soprattutt­o di Pif sui ritardi imputati a Rosario Crocetta. L’aiuto della famiglia non è solo utile: è vitale. Ma che un dipendente regionale su 4,5 possa avere un disabile a carico... Come se la «104» fosse data a 594mila dipendenti pubblici da Trapani a Vipiteno.

Spiega il rapporto dell’inps 2016 che «la disabilità è prevalente tra le persone più anziane e le generazion­i maggiormen­te a rischio di non autosuffic­ienza avranno un peso crescente passando da meno di un quinto a un terzo della popolazion­e italiana» e che secondo la Ragioneria Generale la spesa per la non-autosuffic­ienza rispetto al PIL pastare

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