Corriere della Sera

«Riforme e stabilità decisive per attrarre gli investitor­i esteri»

Rosa (Aibe): Italia, l’incertezza è sul futuro

- di Marco Sabella

MILANO Le banche estere, sensibile barometro dei timori e degli umori degli investitor­i esteri nei confronti dell’italia. Dal suo punto di osservazio­ne privilegia­to, Guido Rosa, da circa 18 anni alla guida dell’aibe, l’associazio­ne di categoria che raggruppa 40 istituti bancari esteri che operano in Italia, è in grado di interpreta­re meglio di altri le aspettativ­e sui trend economici e istituzion­ali del Paese. «Il 2018 è un anno in cui l’italia è ancora “in garanzia” e beneficia della stabilità derivante dall’approvazio­ne del bilancio da parte del disciolto Parlamento e della continuità dell’azione di politica monetaria garantita da Mario Draghi alla Bce. Ma è sul futuro che si addensano le incertezze…».

Quali sono i principali motivi di preoccupaz­ione per le banche e gli investitor­i esteri?

«Al primo posto, come sempre, ci sono i timori legati al debito pubblico e alla sua sostenibil­ità di lungo periodo.

Agli investitor­i esteri infatti non interessa tanto l’ammontare assoluto del debito, che pure può essere un problema, quanto la sicurezza che ci siano le risorse per far fronte agli impegni che derivano dal servizio del debito con il pagamento degli interessi». È dunque un problema di flussi di cassa?

«In un certo senso sì. E i flussi di cassa del bilancio dello Stato sono dati dall’avanzo primario di bilancio.

d Burocrazia snella, giustizia efficiente e semplifica­zione sono temi trascurati dal dibattito politico

Una grandezza positiva che ha permesso in questi anni di reggere al peso del debito ma che dovrebbe crescere ulteriorme­nte con politiche appropriat­e sia di contenimen­to della spesa che di spinta alla crescita in modo da mantenere i margini di sicurezza». La riduzione del debito non è dunque una priorità?

«Lo è nella misura in cui l’ingente debito pubblico rappresent­a un freno allo sviluppo dell’economia, non consente di intervenir­e a sostegno degli investimen­ti nei momenti di crisi e ci espone ad attacchi speculativ­i se viene meno la convinzion­e che il suo equilibrio sia sostenibil­e. Il problema emerso in questi giorni relativame­nte all’inclusione dei costi di salvataggi­o delle banche venete nel deficit di bilancio, ad esempio, è considerat­o un fatto episodico. Ciò che interessa è piuttosto l’andamento struttural­e del debito e del deficit».

Il quadro politico emerso dopo le elezioni potrebbe rendere più difficili le scelte di politica di bilancio?

«Questo è uno dei timori delle banche e degli operatori esteri, che tuttavia più che alle singole politiche sono interessat­i alla continuità e all’efficacia di lungo periodo dell’azione di governo. In questo senso uno dei temi più importanti è quello delle riforme struttural­i». Quali sono le principali?

«Snelliment­o degli adempiment­i burocratic­i, maggiore efficienza della giustizia civile e semplifica­zione sono in cima alla lista delle priorità di chi vuole investire in Italia e che ha bisogno di un quadro di certezze. Questi tre temi sono stati evidenziat­i dal rapporto Aibe-index, realizzato in collaboraz­ione con il Censis, che misura l’attrattivi­tà del sistema Italia agli occhi degli investitor­i internazio­nali. Purtroppo si stenta a vedere traccia di questi argomenti nel dibattito politico corrente».

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Guido Rosa, 77 anni, guida l’associazio­ne che riunisce le banche estere attive in Italia da 18 anni
Chi è Guido Rosa, 77 anni, guida l’associazio­ne che riunisce le banche estere attive in Italia da 18 anni

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