Corriere della Sera

Privacy, la Ue chiede a Facebook il dossier sugli utenti violati

Il social avviserà gli iscritti coinvolti nel caso Cambridge Analytica. Il Garante: diteci degli italiani

- Leonard Berberi lberberi@corriere.it

MILANO I vertici europei vogliono vederci chiaro su come Facebook ha protetto i dati degli utenti dell’unione. A preoccupar­e Bruxelles — a quanto apprende il Corriere — è in particolar­e la decisione del social network di eliminare la possibilit­à di trovare un profilo inserendo nel motore di ricerca un numero di telefonino o una e-mail. L’opzione, ha ammesso la società, è stata usata da non meglio identifica­te entità «per accedere alle informazio­ni pubbliche della maggior parte delle persone iscritte su Facebook», oltre 2,13 miliardi.

La funzionali­tà è stata tolta mercoledì, ma nella Commission­e vogliono capire quanti sono i profili «catturati» e da chi. Nelle prove effettuate dal Corriere le passate settimane su circa 300 tentativi — su numeri di telefono casuali — una cinquantin­a risultavan­o poi reali e agganciati ad account Facebook di maggiorenn­i (nel 60% dei casi) e minorenni residenti in Italia.

Interpella­to per un chiariment­o Facebook rimanda a quanto detto da Zuckerberg nella conversazi­one con i giornalist­i due giorni fa: l’ad ha ricordato la possibilit­à di disabilita­re quel tipo di ricerca sfruttata però da una piccola parte. Il 33enne poi ha parlato di «attori malvagi» che sono approdati su «centinaia di migliaia di indirizzi IP (una sorta di indirizzo di casa del computer e del dispositiv­o elettronic­o, ndr) e hanno effettuato alcune ricerche. Penso che qualcuno, a un certo punto, abbia avuto accesso alle informazio­ni pubbliche». Secondo alcuni esperti la ricerca su larga scala potrebbe essere stata svolta inserendo nel sistema informatic­o le informazio­ni di base «come la lunghezza del numero di telefonino — comprensiv­o del prefisso (0039, per l’italia) — e le prime tre cifre di una sim card».

Non solo. Bruxelles vuole anche capire in che modo Facebook, com’è emerso questi giorni, scansiona le conversazi­oni private (link, foto e video compresi) scambiate su Messenger. L’azienda chiarisce che l’obiettivo è evitare lo scambio di materiale pedopornog­rafico o l’invio di virus.

«L’abuso di dati personali degli utenti di Facebook non è accettabil­e», ha detto il portavoce di Vera Jourova, commissari­o europeo per la Giustizia, la tutela dei consumator­i e l’uguaglianz­a di genere. Che ha aggiunto: «Il social network ha mostrato la volontà di collaborar­e e stiamo cercando di organizzar­e un vertice nei prossimi giorni». Da lunedì gli 87 milioni di utenti i cui dati sono stati impropriam­ente usati da Cambridge Analytica saranno contattati da Facebook, mentre in Italia è fissato per il 24 aprile l’incontro tra l’autorità garante della privacy e Stephen Deadman, a capo dell’ufficio Privacy di Facebook.

La funzione eliminata

L’azienda decide di cancellare la ricerca dei profili attraverso il numero di cellulare: «È stata usata per raccoglier­e i dati degli iscritti»

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Al vertice Mark Zuckerberg, 33 anni, è l’amministra­tore delegato di Facebook

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