Corriere della Sera

«Mi dissero che la mia bambina era morta e cominciai a distrugger­e tutto»

- Di Michela Proietti

Chi è

● Claudia Galanti, 36 anni, è una modella e showgirl paraguaian­a di origini italiane. Ha conquistat­o la notorietà in Italia partecipan­do all’«isola dei Famosi»

● Ha avuto tre figli dal compagno Arnaud Mimran: Liam, 7 anni, Tal 6 e Indila, morta per una infezione nel 2014, a 9 mesi

Un mese fa Claudia Galanti ha chiuso la casa di Milano ed è volata a Parigi, senza salutare nessuno. «I miei figli mi chiedevano tutti i santi giorni di tornare nella loro casa, quella dove sono nati e cresciuti». L’ultima parola è stata di Liam e Tal, di 7 e 6 anni. «Sono aperti, socievoli, bravissimi a scuola, pieni di amici. Io sono “Netflix”, passo serate intere davanti alla tivù, loro invece sono social. Eppure in questi anni mi sono chiesta se nella loro breve vita non abbiano dovuto sopportare troppi dolori: la separazion­e dei genitori, la morte della sorella, il padre in carcere».

Quando Arnaud Mimran viene incarcerat­o per frode fiscale la cosa più difficile è dirlo ai bambini. «Abbiamo smesso di andare a Parigi e Liam ha iniziato ad accusarmi che non poteva più vedere il padre per colpa mia. Un giorno ho deciso di dire la verità ai miei figli e loro hanno risposto: “ok mamma”». Mi sono seduta su una sedia e ho pensato: non può essere che abbiano accettato senza fiatare anche questa cosa. Ho chiamato la psicologa perché temevo che reprimesse­ro le emozioni: dopo qualche settimana di terapia mi ha detto che era inutile continuare, i bambini erano sereni». Due piccoli samurai che non vacillano e continuano a parlare della sorellina scomparsa, come se non se ne fosse mai andata. «Qualche giorno fa ricorreva il compleanno di Indila e Arnaud mi ha pregato di comperare una torta. Mi sono rifugiata in cucina come mi succede nei momenti peggiori: quel dolce l’ho impastato io, ma non avevo il coraggio di festeggiar­e. Liam invece ha preso una foto della sorellina, l’ha messa a tavola con noi e mi ha chiesto di accendere una candelina. Abbiamo ricordato così Indila, grazie al loro amore».

Quando Arnaud vede per la prima volta Claudia si butta in piscina per conoscerla. «Stavo nuotando in un club di Parigi e vedo che all’improvviso qualcuno si tuffa per raggiunger­mi». Dalla storia nascono tre bambini e molte copertine. «Abbiamo vissuto di eccessi, sempre in viaggio, tanti party». Poi iniziano i problemi di lavoro e anche gli scontri. «La famiglia di lui si è messa in mezzo, quando ci siamo lasciati mi ha attaccata per la mia storia con Tommaso Buti, ma sapevano bene che i nostri problemi non erano causati da una terza persona. Tommaso mi è stato vicino quando ero a pezzi, ma l’abbiamo tirata troppo per le lunghe. Abbiamo perso tempo dietro a una cosa che non era amore».

Il demone di Arnaud è il gioco d’azzardo. «Una dipendenza vera e propria, mi vergogno a dire quanti milioni sono stati bruciati su un tavolo da gioco. Dicevo: facciamo beneficien­za, è un peccato mortale». Liti furiose. Eppure, nonostante la separazion­e, la coppia trova il modo di rimanere vicina. «Nessuno è mai riuscito a separarci, abbiamo un modo tutto nostro di ridere, siamo complici e questi ci ha sempre salvato. Chi mi conosce dice che non ho mai smesso di amarlo, di certo è l’unico uomo che ho davvero voluto in vita mia. Adesso che sono tornata a Parigi tutti ci immaginano di nuovo insieme: una volta che uscirà dalla prigione proveremo a rimettere insieme la famiglia, ma se lo faremo sarà per noi e non per i nostri figli. E poi sposarsi in carcere non è la

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