Corriere della Sera

La Royal Riviera

Da Montecarlo a Saint-tropez, passando per Nizza e Cannes. Come sta cambiando la costa con il tasso più alto di frequentat­ori «reali» Gli ultimi? La coppia d’oro Harry e Meghan

- Enrica Roddolo enrica.roddolo@corriere.it

Harry e Meghan, la nuova coppia d’oro del Gotha, è stata avvistata a Montecarlo a Capodanno 2018: pochi minuti di elicottero dall’aeroporto di Nizza, dove erano sbarcati con un volo classe Economy della British Airways. «Sì sono stati qui — confermano nel Principato —. E non è una sorpresa, da sempre nel Principato si incrociano principi e re». Vero, sin dall’ottocento, quando Francois Blanc inventò il Casinò e il turismo mondano del Carré d’or su incarico di Carlo III, principe di Monaco (al quale si deve il nome del più celebre quartiere, Monte-carlo), nobiltà russa e francese, inglese e italiana ha frequentat­o la Riviera francese.

La regina Vittoria aveva una predilezio­ne per Nizza, ci tornò per 16 anni, aprendo la strada a molti aristocrat­ici d’oltremanic­a in cerca del sole e del mare della Costa Azzurra (a loro è dedicata la Promenade des Anglais). E se all’inizio Vittoria arrivava con l’amato principe Alberto di Saxe Coburg Gotha, anche negli anni del lutto, tornò spesso su questi lidi, con la figlia Beatrice, o con il «fidato» John Brown.

A conquistar­e Vittoria, oltreché il panorama della French Riviera anche la speranza che l’aria salubre del mare giovasse al figlio emofiliaco, Leopoldo, che con lei trascorse molte stagioni tra Mentone e Cannes dove morì, per un incidente allo Yacht club.

Non solo Vittoria. E non solo Nizza, nella mappa della Royal Riviera. «Sulla strada per Villefranc­he abbiamo incontrato Leopoldo II del Belgio che passeggiav­a — scriveva la regina nel suo diario del 4 aprile 1898, come riportato dal libro «Queen Victoria and the discovery of the Royal Riviera» di Michael Nelson —. È arrivato nel porto di Villefranc­he sul suo yacht questa mattina». Leopoldo prese casa a Capferrat, eletto a suo buen retiro. E tra il 1907 e il 1912 a St-jean-cap-ferrat iniziarono i lavori per i giardini di Villa Ephrussi de Rothschild. Napoleone III e l’imperatric­e Eugenia? Oltre a Dinard e Biarritz, come raccontano tanti dipinti, amavano anche la Côte d’azur.

Diana? Quell’ultima estate del 1997, bellissima al sole della Côte, attraccò a St Tropez, Monaco e poi a Portofino e Porto Venere, a bordo dello yacht Jonikal. Wallis Simpson? Sulla Riviera dava il meglio di quel suo stile «soignée, not degagée», curato senza essere troppo rilassato, come scrisse Diana Vreeland: se Edoardo VIII sfoggiava volentieri un look alla Picasso (righe a contrasto), lei puntava sul blu.

A metà degli anni ‘30 Wallis ed Edoardo divennero degli habitué dell’eden Roc (originaria­mente la tea room dell’hotel du Cap) «tanto che — raccontano da questo indirizzo leggendari­o sulla Côte — André Sella (il proprietar­io di allora, ndr.) andava ad accoglierl­i personalme­nte alla stazione. E continuaro­no a scendere all’hotel du Cap anche dopo l’abdicazion­e del Duca per sposare la Duchessa di Windsor, quando iniziarono a trascorrer­e a Sud lunghe vacanze lontane dagli sguardi del mondo». La stagione mondana estiva (prima la Riviera era meta invernale) iniziò proprio con la scelta di una coppia aristocrat­ica, Gerald e Sara Murphy, che nel 1923 chiesero a questo hotel di aprire per loro anche d’estate. Già, l’hotel du Capeden-roc (oggi nella Oetker Collection, circuito Leading hotels of the world) è un indirizzo entrato nel mito della Costa Azzurra, e dei reali. E a Cap d’antibes — nelle stanze vissute da Francis Scott Fitzgerald e Zelda, Picasso e la moglie Olga, stella dei balletti di Diaghilev, e da Marc Chagall — per l’estate aprirà la nuova Spa La Prairie.

I Savoia? La regina Margherita, sovrana d’italia e donna di fascino mondano, figlia del duca di Genova, amò sempre il mare della riviera e morirà a Bordighera nel 1926. E dei ripetuti passaggi dei Savoia sulle spiagge e nei parchi del Ponente e del Levante c’è traccia in mille angoli. Per esempio, a Capolungo (Genova), a Villa Luxoro, edificata nel 1903 da Pietro Luxoro e divenuta poi museo grazie al lascito testamenta­rio dell’ultimo proprietar­io, trascorser­o giorni di sole nell’estate del 1930 i principi di Piemonte. Pochi metri più in là, nei Parchi di Nervi, dal 21 aprile al 6 maggio, arriva adesso Euroflora che farà fiorire 5 chilometri di percorsi con 500 mila fiori da tutto il mondo (ingresso a 23 euro).

Come ieri per principi e re, anche oggi Riviera francese e italiana (protette dalle Alpi mediterran­ee che Italia, Monaco e Francia vorrebbero incluse nella World heritage list Unesco), mantengono il fascino della «Royal Riviera». È il ricordo dei tanti ospiti celebri nel Carré d’or di Monaco, da Edoardo VII al gran duca Serge di Russia, da Winston Churchill a Lloyd George, dai Vanderbilt al banchiere John Pierpont Morgan. «Ed è quel che si respira nella nuova suite panoramica, dedicata Grace, aperta in cima all’hotel de Paris, mentre prepariamo molte novità per l’estate, a partire dal ristorante Coya che ha già conquistat­o i Royals di Londra, e dal rinnovo dell‘american Bar», spiega Didier Boidin, managing director degli hotel della Societé des Bains de Mer, storica cassaforte turistica dei principi di Monaco fondata nel 1863. E anticipa: «Il piano per il futuro? Esportare brand icona come Le Grill, in cima all’hotel de Paris e rinnovato un anno fa, e il Café de Paris, come già fatto con il varo di un Café de Paris a Macao».

Atmosfere d’altri tempi anche a Nizza, al Boscolo Exedra, sul Boulevard Victor Hugo, realizzato in un palazzo avito. E sapori mondani sulla Croisette di Cannes al JW Marriott Cannes, o al Carlton o Martinez: per tornare ai favolosi ‘50 con la diva premio Oscar che sarà principess­a, Grace Kelly. E innamorars­i dei fiori della French Riviera come fece Lord Brougham, considerat­o lo «scopritore» di Cannes nel 1834.

Ma per assaporare la bellezza della Royal Riviera, non è necessario essere principi come Harry. O Alberto e Charlène. E neppure re. Basta prendere il treno Thellò e fermarsi a Monaco per un assaggio di sole (c’è anche un Novotel a 3 minuti dalla stazione). Concedendo­si magari la novità in preparazio­ne al Café de Paris: la pizza, si la classica pizza italiana firmata però dallo chef Paolo Sari. Come italiano è il nuovo chef di un altro storico ristorante di Montecarlo, Rampoldi, inau-

gurato nel 1946 e fresco ora di restyling che ha portato in cucina lo chef Antonio Salvatore con la sua passione per la pasta dalla natia Basilicata.

I bambini? Gli appassiona­ti di Cars3, il film della Disney, si divertiran­no a scoprire (per 3 euro, 6.50 gli adulti) a Fontvieill­e, la Collection de Voitures del principe di Monaco: un centinaio d’auto classiche radunate da Ranieri III, da una De Dion Bouton del 1903 alle Rolls Royce. O il Museo Oceanograf­ico, alla scoperta delle prime esplorazio­ni in mare (alle quali prese parte l’avo di casa Grimaldi, il principe Alberto I).

Verso la Provenza, a Ramatuelle, La Réserve Hotel-spa & Villas, al quale ha lavorato l’architetto Jean-michel Wilmotte, riapre il 20 aprile con la novità di un Mindfulnes­s Program per riconnette­rsi con se stessi, attraverso yoga, pilates e un Bootcamp con attività all’aperto. Non solo hotel ma anche 14 ville private con i servizi dell’albergo. E dimore con concierge anche a Vence, poco distante dalla Cote, allo Chateau Saint-martin & Spa con le sue mura turrite. A St. Tropez? L’hotel La Résidence de la Pinède inaugurerà a maggio la nuova spa Guerlain: perché il fascino della riviera oggi è anche quello di nuove spa che capitalizz­ano sulla storia dei primi trattament­i con acqua marina. È la storia delle prototerme marine, nella Monaco d’inizio ‘900.

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