Corriere della Sera

Ape volontaria bloccata, manca la convenzion­e con le banche

- di Enrico Marro

Si avvicina la scadenza del 18 aprile, termine per presentare le domande di Ape volontaria, l’anticipo di pensione (per chi ha almeno 63 anni d’età e 20 di contributi) sotto forma di prestito che verrà poi restituito in rate sulla pensione vera per 20 anni. Il termine del 18 aprile riguarda in particolar­e coloro che, avendone i requisiti, vogliano ottenere gli arretrati. Secondo la legge, infatti, l’ape volontaria si può prendere dal primo maggio 2017. Solo che, nonostante siano passati 8 mesi dal Dpcm (decreto presidenza del consiglio) attuativo della legge, non si è ancora perfeziona­ta la convenzion­e con le singole banche che dovrebbero erogare i prestiti e quindi l’ape non può partire. «Si rischia di creare un danno a una platea importante di lavoratori», denuncia Gigi Petteni, presidente dell’inas, patronato Cisl. Secondo stime sindacali, sarebbero 15-20 mila le domande già presentate e almeno 5 mila le persone che avrebbero ottenuto dall’inps la certificaz­ione del diritto. Se non si sblocca al più presto la situazione, c’è il rischio di perdere gli arretrati, dice l’inas. Anche Stefano Patriarca, ex membro del team economico di Palazzo Chigi, conferma sul quotidiano on line Il diario del lavoro: «A 15 mesi dalla legge non è ancora possibile fare domanda» ed «è sostanzial­mente a rischio la possibilit­à di ottenere gli arretrati».

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