Corriere della Sera

Generali, Caltagiron­e va al 4%

L’obiettivo di arrivare almeno al 5% della compagnia

- di Sergio Bocconi

Francesco Gaetano Caltagiron­e sale di nuovo in Generali arrotondan­do la quota dal 3,95 al 4%, e rafforzand­o così la posizione di secondo azionista a Trieste dietro Mediobanca, che detiene il 13%. La sua marcia nel capitale del Leone è lunga e costante, e da tempo si dice punti ad avere in portafogli­o almeno il 5% della compagnia guidata da Philippe Donnet.

Certamente oggi Caltagiron­e pensa anche al dividendo proposto, pari a 85 centesimi per azione, che agli attuali prezzi di Borsa di Generali equivale a un rendimento del 5,5% (ma che ai valori medi di carico dell’imprendito­re è con ogni probabilit­à superiore). Tuttavia gli acquisti sembrano dettati in primo luogo da un obiettivo «strategico» di partecipaz­ione, che appare condiviso dagli altri soci di rilievo con quote vicine per dimensioni come Leonardo Del Vecchio, che ha il 3,16% , i Benetton, che stanno duplicando la loro presenza al 2% ma non escludono ulteriori salite, e De Agostini che conserva l’1,6% circa. Un pool di azionisti quasi storici la cui «mobile stabilità» appare voler garantire, con il pacchetto di Mediobanca destinato a scendere almeno al 10% come ribadito dal piano triennale 2016-2019, un «nocciolo» italiano intorno al 25% . Generali sembra insomma considerat­a una delle poche grandi aziende multinazio­nali «patrimonio» del Paese.

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Imprendito­re Francesco Gaetano Caltagiron­e, 75 anni

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