Investindustrial, dal crac Valtur ai laboratori medici
L’operazione è ormai conclusa anche se nessun annuncio è ancora arrivato: il più grande network italiano di laboratori di diagnostica (esami del sangue e delle urine, per intenderci) sta per passare di mano. A essere venduta è l’austriaca Lifebrain. A comprare è Investindustrial, società di investimento del gruppo di Andrea Bonomi, in questi giorni al centro delle cronache per la crisi e i licenziamenti nella controllata Valtur. Nel portafoglio di Investindustrial (oltre 5 miliardi di asset, per il 40% in Italia) c’è stata, tra l’altro, la Ducati, rivenduta all’audi, e ci sono Artsana (Chicco), le calzature Sergio Rossi, l’aston Martin, tornata all’utile. A proposito: nel fondo che compra Lifebrain avrebbe investito anche la finanziaria svizzera Longbow, proprietaria del team di Formula 1 «Sauber Alfa Romeo». L’accordo riguarda 170 laboratori e Centri prelievo con una media di 15 milioni di esami ogni anno, oltre 500 strutture sanitarie servite e circa 5mila collaboratori. Risultato di uno shopping serrato in pochi anni degli austriaci: 90 società che operano in 15 regioni italiane nelle analisi di laboratorio, con un fatturato intorno ai 70 milioni. È un mercato complessivamente stimato in circa 2,7 miliardi. Dunque è la holding viennese a finire nel portafoglio del fondo di private equity Investindustrial VI. All’incasso (sul quantum, però, nessuno si sbottona) andranno gli azionisti di Lifebrain ag, cioè famiglie lussemburghesi e fondi, principalmente gestiti da Goldman Sachs. Il capitale di Investindustrial VI è stato sottoscritto da decine di investitori istituzionali, tra cui le assicurazioni Axa, Guardian Life e Marsh & Mclennan, banche come Bnp e Ubs, società svizzere di gestione patrimoniale, fondi pensione e il fondo sovrano del Kuwait.