«Amici» oltre le squadre
De Filippi e la nuova formula dell’edizione serale: esaltiamo i talenti individuali, no ai coach protettivi
«Ècome l’esame di maturità». Maria De Filippi sintetizza così la principale novità della diciassettesima edizione di Amici, versione serale, in onda da domani in diretta per nove sabati su Canale 5. «In ogni puntata la sfida tra le due squadre, i Bianchi e i Blu, si sviluppa in tre fasi: nella prima vengono giudicate dalla commissione interna, che conosce bene i ragazzi; nella seconda dal televoto, il giudizio del pubblico; nella terza i partecipanti non sono più in squadra, concorrono individualmente e sono esaminati dalla commissione esterna, scevra da ogni pregiudizio».
E qui la conduttrice apre una parentesi personale, ricordando il suo esame di maturità: «A scuola ero discontinua, studiavo e non studiavo, certe volte copiavo e ho pure incassato un 7 in condotta. Arrivai alla prova più importante della vita, con la commissione interna che non mi aveva valutato molto bene e con quella esterna che non mi conosceva: mi è andata di lusso». Cioè? «I miei professori non mi avrebbero dato più di 36, invece ho ottenuto 52. Mia madre, professoressa di latino e greco, non ci credeva».
Riparte il talent per giovani cantanti e ballerini sotto la direzione artistica del coreografo Luca Tommassini, regia di Andrea Vicario, in una scenografia definita «immersiva», completamente virtuale: 14 allievi in gara; 8 professionisti dello spettacolo formano la commissione interna (tra cui Paola Turci, Alessandra Celentano, Giusy Ferreri); altri 6 artisti per quella esterna (Alessandra Amoroso, Ermal Meta, Marco Bocci, Giulia Michelini, Simona Ventura e Heather Parisi). A ogni puntata un solo vincitore che transita a quella successiva.
«Nella nuova edizione — sottolinea De Filippi — esaltiamo la centralità dei talenti, la loro individualità. Prima, infatti, i coach erano molto protettivi, Emma Marrone ed Elisa erano mamme-chiocce nei confronti degli allievi, li indirizzavano, ne tutelavano la personalità con scelte non sempre genuine. Insomma, i concorrenti erano frenati. Ora li rendiamo liberi di esprimersi: sono loro i veri protagonisti». Tra le guest star italiane, inaugura Laura Pausini, poi Gianni Morandi, Rita Pavone, Loredana Berté. Interviene Parisi alla sua prima volta in un programma del genere: «Non guardo la tv e tantomeno i talent, non mi piacciono. Ho accettato l’invito di Maria per toccare con mano un mondo che non conosco. Ma non starò con la pistola puntata contro i giovani, al contrario, cercherò di dare loro qualche utile consiglio».
La squadra dei Bianchi è composta da tre cantanti e quattro ballerini, quella dei Blu è il contrario, accompagnati dalle performance di ballerini professionisti. L’età oscilla tra i 18 e i 28 anni e ogni allievo calcherà i tre palchi delle rispettive fasi, sperando di vincere o anche solo di accedere alla puntata successiva. E al televoto, si aggiungono i social: da Wittytv a Facebook, da Twitter a Instagram. «Vogliamo avere l’esatta cognizione di come le gare vengono vissute fuori dal set — continua Maria —. Di solito nei talent i giurati sono dei deus ex machina che a volte promuovono più se stessi che i gareggianti. Da noi avviene il contrario».
Ma in diciassette anni di Amici, come sono cambiati i giovani che partecipano? «Molto — risponde Maria —. La nuova generazione non ha punti riferimento, nemmeno la televisione lo è per loro che guardano più al web: è una generazione che si costruisce il proprio palinsesto su internet. Molti di loro avranno votato M5S, un movimento nato sulla rete, perché non hanno fiducia nella politica tradizionale. Ciò che mi colpisce maggiormente è come vivono l’amore: un sentimento assoluto». In che senso? «Gli allievi vivono dei mesi in comunità, come in un college dove studiano, lavorano e si innamorano. Uno dei ragazzi, Daniele, è approdato alla gara serale, mentre la sua fidanzatina è rimasta nella scuola: lui ha vissuto malissimo la separazione, ha iniziato a piangere disperato, non voleva più partecipare!».
In questa fucina di potenziali talenti, il più grande orgoglio e la peggiore delusione? «Sono orgogliosa di tutti, perché anche coloro che non hanno raggiunto alte vette di successo, hanno imparato un bel mestiere. La delusione? Un vincitore del passato, Leon, ragazzo albanese, ottimo ballerino che ho sempre voluto tenere con me, ma a un certo punto è sparito, sono andata a cercarlo, l’ho rimesso in forma, è tornato a ballare nei miei programmi, poi è sparito di nuovo: peccato, un vero spreco».
Freni
«Emma ed Elisa erano mamme-chiocce nei confronti degli allievi che erano frenati»