Corriere della Sera

Banche venete, Intesa rinuncia alla garanzia di Stato

Con la mossa si estingue un rischio da 9,3 miliardi. L’istat: Pil, «lievi segnali di decelerazi­one»

- Enrico Marro

ROMA Intesa Sanpaolo rinuncia alla garanzia dello Stato sui titoli detenuti emessi dalle banche venete, Popolare di Vicenza e Veneto Banca, integrate dopo il salvataggi­o. Ciò significa che per il Tesoro viene meno il rischio di un onere potenziale di 9,3 miliardi di euro. «Avendo completato le possibili operazioni di riacquisto dei titoli obbligazio­nari emessi da Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e assistiti da garanzia dello Stato», dice una nota di Intesa, la banca «può procedere all’annullamen­to di tali titoli in suo possesso» e ha inviato al ministero dell’economia «la comunicazi­one di rinuncia alla relativa garanzia dello Stato». La rinuncia sarà valida solo ed esclusivam­ente per i titoli detenuti dalla banca, «mentre non produrrà effetti per i titoli rimasti in circolazio­ne, pari a circa 0,8 miliardi di euro, ancora detenuti da altri obbligazio­nisti perché non portati in adesione alle operazioni di riacquisto».

Una buona notizia, quindi, per il Tesoro mentre la Nota mensile diffusa ieri dall’istat conferma che l’economia italiana continua a beneficiar­e della favorevole congiuntur­a internazio­nale, anche se si avvertono «lievi segnali di decelerazi­one». Migliorano i consumi e il potere d’acquisto delle famiglie, aumenta l’occupazion­e, ma le imprese, nonostante il buon andamento delle esportazio­ni e degli investimen­ti, hanno peggiorato «sia i giudizi sugli ordini sia quelli sul livello delle scorte». La produzione industrial­e, inoltre, è calata a gennaio dell’1,9% rispetto al mese precedente. Per questo, conclude l’istituto di statistica, «l’indicatore anticipato­re» della crescita «registra una lieve flessione rimanendo comunque su livelli elevati». Insomma, nulla per il momento che compromett­a la dinamica del Pil, che tuttavia, con l’1,5 % del 2017, cresce meno rispetto agli Stati Uniti (2,3%) e all’area euro (2,7%).

Alcune nubi però si addensano. In particolar­e, la guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina, potrebbe «condiziona­re negativame­nte l’attuale ciclo positivo del commercio mondiale». Del quale l’italia molto ha beneficiat­o. Le famiglie continuano intanto ad aumentare i consumi: + 0,5% nel quarto trimestre del 2017. Sale anche la propension­e al risparmio, pari all’8,2%, e il potere d’acquisto (+ 0,2%), favorito anche dalla bassa dinamica dei prezzi che, nonostante il + 0,9% di marzo, resta sotto i livelli della zona euro.

 ??  ?? La banca Carlo Messina, 55 anni, è amministra­tore delegato di Intesa Sanpaolo da settembre 2013
La banca Carlo Messina, 55 anni, è amministra­tore delegato di Intesa Sanpaolo da settembre 2013

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy