Corriere della Sera

Soro: i file possono essere in mano a più società

- F. Sar.

«Dobbiamo allargare l’indagine, Facebook deve fornirci tutti i dati sulle altre società specializz­ate in marketing politici con cui aveva stretto accordi perché gli utenti spiati potrebbero essere molti più dei 214 mila già scoperti». Al termine della prima verifica effettuata dai suoi esperti, il Garante della privacy Antonello Soro conferma che i controlli sono appena all’inizio.

Vuol dire che il caso della cessione dei dati a Cambridge Analytica non è isolato?

«In pochi anni Facebook ha aumentato in maniera esponenzia­le il numero degli sviluppato­ri di applicazio­ni e questo ci fa ritenere che altri possano aver attinto informazio­ni».

Anche in questi altri casi il fine sarebbe politico?

«Certamente il fine primario è economico, anche perché la profilazio­ne degli utenti consente un’attività mirata che genera ricchezza. Ma questo non esclude il passo successivo. Era prevedibil­e che una simile raccolta di dati portasse al passo successivo come i consigli per il voto. È uno sviluppo ineludibil­e».

La prossima settimana lei incontrerà Stephen Deadman, Deputy Chief Global Privacy Officer di Facebook. Parlerete di questo?

«Chiederò la consegna di tutte le informazio­ni riguardant­i l’attività di Facebook per capire se ci sono altre società che hanno operato su utenti europei ma soprattutt­o italiani. Noi stiamo ancora lavorando per stabilire se Facebook ha raccolto illecitame­nte dati

Indagini L’inchiesta va allargata, il social network ora ci deve dire con quanti soggetti specializz­ati in marketing politico aveva stretto accordi

grazie alle rubriche telefonich­e di chi non è iscritto al social ma ha scaricato l’applicazio­ne Whatsapp che è di sua proprietà».

Pensa davvero sia utile dare più poteri alla task force europea?

«Stiamo facendo da battistrad­a rispetto agli Stati Uniti e al Giappone grazie al regolament­o europeo in materia di protezione dei dati personali. Facebook ha subìto un gravissimo danno reputazion­ale e un crollo in Borsa. Dobbiamo cogliere l’occasione sfruttando­la al massimo anche grazie alla collaboraz­ione tra Paesi».

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