Corriere della Sera

La «prima» di Alcoa: i lavoratori in consiglio

- di Dario Di Vico

Per vagliare in concreto la partecipaz­ione dei lavoratori alle decisioni delle imprese sta per iniziare un interessan­te esperiment­o. Lo ha annunciato ieri il ministro Carlo Calenda alle prese con la risoluzion­e della crisi dell’alcoa di Porto Vesme. L’azienda sarda di alluminio passerà agli svizzeri della Sider Alloys e in parallelo entreranno nella compagine della nuova società sia Invitalia con il 15% sia una neo-nata Associazio­ne dei lavoratori con il 5% delle quote. In concreto in Alcoa verrà varata una governance duale, composta da un consiglio di gestione e un consiglio di sorveglian­za nel quale sarà rappresent­ata anche l’associazio­ne dei lavoratori. Dal punto di vista finanziari­o l’operazione si concretizz­erà con un aumento di capitale da 12 a 15 milioni con sovrapprez­zo e esclusione del diritto di opzione mediante l’emissione di nuove azioni ordinarie da offrirsi a Invitalia e all’associazio­ne. L’apporto finanziari­o di Invitalia sarà di 6,3 milioni in parte destinati a far salire il capitale sociale (3 milioni) e in parte a rafforzare le riserve. Ai lavoratori saranno offerte in sottoscriz­ione azioni ordinarie per complessiv­i 750 mila euro (coperti da Invitalia).

L’associazio­ne - il cui statuto sarà elaborato dal professor Antonio Nuzzo della Luiss - non avrà fini di lucro e ne faranno parte tutti i dipendenti dall’assunzione all’uscita dalla società. Tra le prerogativ­e del consiglio di sorveglian­za ci saranno l’approvazio­ne del bilancio e la nomina/revoca del consiglio di gestione. L’esperiment­o annunciato da Calenda è stato commentato con favore dai leader della Uil Carmelo Barbagallo e della Cisl Annamaria Furlan e dal segretario generale della Fim-cisl Marco Bentivogli. Più complicato capire le prime reazioni in casa Cgil. Su Twitter è andato in onda un botta e risposta tra Calenda e Massimo Gibelli, portavoce di Susanna Camusso. Gibelli aveva definito «quantomeno problemati­ca» l’idea della quota del 5% in mano all’associazio­ne, pur riconoscen­do l’importanza di applicare l’articolo 46 della Costituzio­ne che incoraggia la partecipaz­ione dei lavoratori alla vita delle imprese. Il ministro ha subito replicato sostenendo che «gli utili rimangono nell’associazio­ne e possono essere utilizzati per fini sociali».

Messa per un momento da parte la novità di giornata resta da completare il percorso di salvataggi­o dell’alcoa: per il 3 maggio è previsto un incontro con i nuovi proprietar­i svizzeri per discutere del piano industrial­e e del riavvio della produzione.

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