I 5 Seconds of Summer: svolta pop per rivitalizzarci
Le ragazzine adoranti sotto il palco o appostate fuori dagli hotel ci sono ancora. Ma a motivare una ormai ex boy band come i 5 Seconds of Summer, quartetto pop rock australiano di fama planetaria, c’è uno scambio più profondo. «È la musica il primo motivo per cui i fan si avvicinano a noi. Se non piacessero le canzoni, ai concerti potremmo stare fermi a non fare nulla».
I quattro ventenni di Sydney, diventati una delle formazioni «teen» più seguite quando avevano appena 15-16 anni, sono ricomparsi dopo un periodo di silenzio in cui hanno ragionato sul futuro e registrato il terzo album «Youngblood», in uscita il 22 giugno. Ora stanno girando il mondo con un tour in piccoli club per «testare» le nuove canzoni. Ne anticipano sei, incluso il singolo «Want you back», un brano pop che preannuncia un cambio di direzione rispetto al punk rock degli inizi. «Non suonavamo in posti così piccoli dal primo album — hanno raccontato a Milano in occasione della tappa italiana —, è un nuovo inizio rivitalizzante».
Per il pubblico italiano, hanno una menzione speciale: «In questo Paese abbiamo molti fan maschi. Ci sembra che apprezzino sul serio la musica e ascoltino i testi: se li tatuano anche addosso ».
Poco importa se nell’immaginario collettivo sono ancora «bollati» come boy band: «Viviamo in un periodo meraviglioso della musica in cui non ci sono generi né confini, proprio come dovremmo sentirci in quanto esseri umani. Le boy band attraggono per il fatto di essere giovani e piene di vita. Quando la gente smetterà di considerarci giovani e pieni di vita, allora sì che sarà un problema».