Manca il bomber In tre solo 14 reti Ma le due punte non sono la soluzione
MILANO La cura magari si è rivelata sbagliata, ma non c’è dubbio alcuno su quale fosse il male: il Milan non segna. Non lo faceva con facilità neanche quando le gambe correvano di più e la testa non era appesantita dalle macerie del sogno Champions, ormai andato in frantumi. E infatti le statistiche recitano: Milan decimo attacco della serie A, con soli 43 gol in 31 giornate, a fronte di 426 tiri che lo rendono terzo (dietro Napoli e Roma). Ora le cose si fanno pure più complicate, perché, ai problemi diciamo «strutturali» del reparto offensivo, si è aggiunto un forse inevitabile appannamento, fisico e mentale, che ha colpito alcune fonti di gioco come Suso e Bonaventura, e che in generale è il nemico numero 1 di questo finale di stagione per Rino Gattuso. Il quale, dopo aver osservato nella gara con il Sassuolo la sua squadra tirare molto verso la porta, ma con scarsa lucidità e zero killer instinct (alla fine saranno 21 i tiri, di cui 8 nello specchio, e un paio gli interventi top di Consigli) si è sentito costretto a provare qualcosa di diverso per dare la scossa: ed ecco il ricorso al 3-3-4, che, con la consueta onestà (Gattuso merita attacco della serie A per il Milan, nonostante i 426 tiri complessivi, che lo portano al terzo posto, dietro Napoli e Roma. Il marcatore è Cutrone, con 15 gol, 7 in serie A
9 fisso per i commenti post partita), il tecnico è stato il primo a criticare. «Ci ho messo anche del mio, non mi piace improvvisare e quando siamo passati al 3-3-4 loro lo hanno letto facilmente e noi siamo diventati arruffoni».
Aggiungere attaccanti non ha aumentato la pericolosità, anzi. E il passaggio alle due punte, per esempio, non è considerata la contromisura giusta per questo fine di stagione. C’è poco tempo per lavorarci, e Gattuso, l’ha detto, non ama improvvisare. Sarà materia di studio per l’estate (anche se bisognerà vedere cosa succederà sul mercato), ma ora incombe il Napoli e gli esperimenti sono banditi: la squadra già dovrà fare a meno della sua coppia di centrali titolare (Bonucci squalificato, Romagnoli sarà sottoposto a esami oggi), cambiare ulteriormente non è consigliabile.
Resta il solito blocco e resta il problema. Se nell’inter segnano solo in due, il Milan è l’opposto: non ha un attaccante da piani alti della classifica marcatori. In campionato Cutrone è a 7, Kalinic a 5, Silva a 2: insieme fanno 14 gol (poi ci sono Suso a 7 e Bonaventura a 5). Gattuso continuerà ad alternarli al centro dell’attacco, con Kalinic ora passato in testa, dopo il ritorno al gol che mancava dal 3 dicembre. E poi? Poi il croato potrebbe essere l’indiziato a essere venduto (assieme a Bacca di ritorno dal Villarreal), mentre la società coltiverà i ragazzi Cutrone e André Silva e, a seconda delle disponibilità, tenterà la caccia a un bomber. Quello che è mancato quest’anno.