Brevetto copiato Autostrade cambierà i Tutor
Vittoria in Appello di una piccola azienda fiorentina. No al risarcimento milionario
ITutor saranno rimossi dalle autostrade e sostituiti. È l’effetto di una sentenza della Cassazione.
FIRENZE L’operazione smantellamento Tutor inizierà tra un paio di giorni. Squadre di tecnici smonteranno i sensori di quasi 300 occhi elettronici che sorvegliano notte e giorno la velocità media di milioni di veicoli sulle autostrade italiane e modificheranno il sistema operativo.
Ma gli incalliti trasgressori e i maniaci dell’alta velocità non si facciano illusioni: al loro posto saranno installati nuovi dispositivi hardware e software, ugualmente efficienti e inflessibili ad ogni sgarro.
Non è una decisione per migliorare il parco tecnologico di Autostrade per l’italia, ma un obbligo imposto da una sentenza della Corte d’appello di Roma che ha ordinato la rimozione e la distruzione dei dispositivi. Il motivo? Il brevetto è stato copiato. Già, perché i Tutor italiani non sono un’invenzione di Autostrade, ma sono stati ideati e progettati dalla Craft, una minuscola azienda (un
Tempi stretti L’installazione del nuovo sistema sarà completata entro tre settimane
paio di addetti) di Greve in Chianti, in provincia di Firenze, e in particolare dal suo patron, il signor Romolo Donnini.
È l’ultimo capitolo di una vicenda iniziata nel 2006 e sulla quale la Cassazione aveva già espresso un parere riconoscendo alla Craft l’invenzione del sistema, ma rinviando ai giudici di Appello di Roma la decisione su alcune questioni operative tra cui appunto la disinstallazione dei Tutor e un eventuale risarcimento danni.
Dunque Davide ha vinto su Golia? Solo a metà. I giudici romani hanno riconosciuto il copyright della Craft su quel tipo di Tutor e ne hanno ordinato lo smantellamento, ma allo stesso tempo non hanno accolto la richiesta di risarcimento danni presentata contro Autostrade dalla società fiorentina.
Che non era cosa di poco conto. La Craft, infatti, aveva chiesto un risarcimento record di svariati milioni di euro. E a quel punto Davide (la piccola impresa nata in un garage) non solo avrebbe vinto su Golia (Autostrade) ma sarebbe diventata per pubblicità e blasone lei stessa un gigante.
In realtà all’inizio le due macchinette non erano proprio identiche. Il Tutor fiorentino aveva sensori diversi da quello di Autostrade, ma poi quest’ultima aveva adottato la tecnologia della Craft.
La Corte di Appello di Roma, oltre allo smantellamento, ha anche ordinato ad Autostrade
di non fabbricare, commercializzare e utilizzare il sistema e disposto che, per ogni giorno di ritardo nella rimozione dei sistemi in funzione, dovrà pagare 500 euro in favore della società fiorentina. Che però avrebbe potuto chiedere ad Autostrade di comprare il brevetto.
Ma il colosso della mobilità extraurbana — che ha annunciato un nuovo ricorso in Cassazione — non ne ha voluto neppure discutere. «Il Tutor non verrà rimosso dalla rete di Autostrade per l’italia, ma sarà immediatamente sostituito con un nuovo sistema diverso da quello attuale», ha scritto in una nota l’azienda. Aggiungendo che si farà carico della sanzione pecuniaria prevista dalla sentenza «per mantenere attivo il sistema fino alla sostituzione integrale degli apparati».
Autostrade si è presa tre settimane, durante le quali pagherà 500 euro al giorno alla Craft e cambierà il sistema. Rimarranno invece nella loro attuale collocazione i portali, cioè le strutture di acciaio che ospitano Tutor e telecamere.
E l’inventore Donnini? «Sono soddisfatto — ha commentato a caldo — perché dopo tanti anni la giustizia mi ha dato ragione. Sul risarcimento negato? Vedremo con i miei legali nei prossimi giorni, ma per ora mi prendo con soddisfazione la vittoria della causa».