«Un ristorante, ma non qui in Italia»
Marilena, Letizia D., Serafina, Maria Aurora, Letizia P., Yuttaly. Oggi hanno 16 anni, frequentano tutte il secondo anno dell’istituto alberghiero di Formia e al Festival dei Giovani hanno preparato piatti come risotto ai carciofi e seppioline e polipetti ai fagioli cannellini. E lo hanno fatto davanti a tutti, per mostrare la loro bravura.
Solo sedici anni, ma le idee chiarissime, arrivano anche da Caserta o dalla provincia di Napoli, ogni giorno oltre un’ora di autobus per andare a scuola: «Restare in Italia? Non ci pensiamo nemmeno, per noi giovani qui è davvero impossibile trovare un lavoro, all’estero è diverso e per noi ci sono più opportunità».
Letizia D, per esempio, già immagina di raggiungere la sua madrina a Londra dove un giorno aprirà il suo ristorante, «di cucina italiana e tradizionale campana, ovvio».
Oppure Serafina pensa alla Svizzera: «Non ci sono mai stata, ma so che lì è tutto organizzato
Le opportunità Restando è impossibile trovare un lavoro, fuori è diverso e per noi ci sono più opportunità meglio, in Italia lavorare è troppo difficile». I genitori di Marilena invece un ristorante lo hanno già, ad Itri, nell’entroterra, «ma io — dice Marilena — aprirò una pasticceria in Germania: mi piace cucinare dolci, lo farò lì».
Anche Aurora sogna la sua pasticceria, ma prima «vorrei imparare all’antica pasticceria Bellavia di Napoli, poi certo, partirei anche io».
Yuttaly è arrivata lo scorso settembre da Santo Domingo, dove frequentava il liceo: «Ma i miei genitori dicono che con l’alberghiero trovo lavoro più facilmente. Però io voglio servire a tavola, cucinare non mi piace».