Non ci sarebbe il veto leghista a un mandato per Casellati
Ileghisti ne parlano come di un «incarico di decantazione». Non si attendono che dalle consultazioni di oggi al Quirinale spunti il nome del prossimo presidente del Consiglio: «Non succederà» scommettono. Però, se dopo la seconda tornata di colloqui il capo dello Stato decidesse di affidare un incarico esplorativo a una personalità dal ruolo assolutamente istituzionale, come quello della presidente del Senato Elisabetta Casellati, con ogni probabilità i leghisti non si metterebbero di traverso. Perché l’idea della Lega è «di scollinare le Regionali». Prendere tempo. Tra i salviniani la convinzione è che in Friuli-venezia Giulia la vittoria del loro candidato, Massimiliano Fedriga, sarà nettissima. Mentre quella dei 5 Stelle in Molise potrebbe essere meno nitida. Di questa convinzione si trova eco nelle parole di Matteo Salvini: «Chi vota in Molise come in Friuli, sappia che votando Lega può dare una mano ad accelerare la nascita del governo. Se la Lega e il centrodestra vinceranno, vedete che il governo arriva in fretta». Fino alla nota urticante: «Qualcuno abbassa la cresta e noi finalmente cominciamo a lavorare». Intanto il capo leghista si schiera con decisione contro il presidente Usa Donald Trump, a dispetto della recente visita all’ambasciata americana: «Non è normale che il presidente degli Stati Uniti, che pure stimo, twitti “arrivano i missili”, come se parlassimo di pollo arrosto e patatine».