Guerra delle rose per il ladro ucciso Londra (presa dalla paura) si divide
Distrutto più volte l’omaggio davanti alla casa del pensionato che ha sparato
LONDRA È la guerra delle (molte) rose: che da tre giorni si combatte a Hither Green, periferia sudest di Londra. E il motivo della contesa è la memoria (o l’obbrobrio) per un rapinatore ucciso da un pensionato che lo aveva sorpreso a rubare in casa. Da lunedì i familiari del morto hanno cominciato a portare fiori di fronte alla casa di quello che chiamano «l’assassino»: ma la gente, disgustata, li tira giù. Per tre volte è stato eretto il «memoriale»: e per tre volte è stato disfatto. Alla fine è arrivata la polizia, che si è schierata lì attorno, perfino montando a cavallo: ma non è potuta intervenire nella disputa perché, hanno spiegato gli agenti, nessun reato è stato finora commesso.
È un caso che sta dividendo l’inghilterra. E che ha portato i giornali a interrogarsi su cosa sia ormai diventata la nazione che si considera la culla della legge e dell’ordine. E del fair play. Un vicenda esasperata dal clima di insicurezza che ormai si vive nella capitale britannica, dove il tasso di criminalità ha raggiunto i livelli di New York.
La polemica era cominciata la settimana scorsa, dopo che Richard Osborn-brooks, un pensionato di 78 anni, aveva ucciso a coltellate Henry Vincent, 37 anni, un rapinatore incallito che gli era entrato in casa armato di un cacciavite. L’anziano era stato in un primo momento arrestato con l’accusa di omicidio: ma dopo una sollevazione aizzata soprattutto dai tabloid di destra era stato rilasciato senza addebiti.
Lunedì i familiari di Vincent, che sono di origine nomade, hanno attaccato oltre venti mazzi di fiori, palloncini e peluche di fronte alla casa del pensionato, chiedendogli di scusarsi e di «mostrare rimorso». Ma già in serata un uomo ha disfatto tutto affermando che «Richard ha fatto la cosa giusta». Il giorno dopo i parenti del rapinatore hanno riattaccato gli omaggi, ma non è passato molto tempo che un vicino si è presentato armato di forbici e ha tagliato i fiori, sostenendo che «bisognerebbe bruciarli, perché sono un insulto». In serata l’omaggio è stato restaurato di nuovo ma ancora una volta un uomo lo ha distrutto, dicendo di «sentirsi molto toccato».
Molti vicini sembrano pensarla allo stesso modo e definiscono il tributo al rapinatore ucciso «inappropriato e di cattivo gusto», fatto apposta per alimentare la controversia. Ma al contrario la cugina di Vincent, Elvina Lee, ha dato della «feccia» alle gente che ha rimosso i fiori e ha attribuito le reazioni al fatto che loro sono «zingari». E si è chiesta: «Come pensate che si senta la sua famiglia? Abbiate cuore!».
Intanto, però, il pensionato e sua moglie hanno dovuto lasciare la casa e adesso vivono nascosti, nel timore di poter subire rappresaglie.
Rilasciato
I tabloid di destra hanno contestato l’arresto dell’anziano «killer», poi rilasciato