Un hotel nella villa di D’annunzio
Godilonda, a Castiglioncello, il «paradiso ozioso» esaltato dal Vate, acquistata da un magnate russo: «Ora è una discarica, sarà un resort»
CASTIGLIONCELLO (LIVORNO) Potrebbe essere una resurrezione, dopo anni d’incuria e di abbandono. Villa Godilonda, il «paradiso ozioso ed edonistico» di Gabriele D’annunzio (che con questo nome la battezzò rendendola immortale) ridotta in alcune parti a un cumulo di detriti e immondizie, sta per trasformarsi in un hotel di lusso. E tornare a risplendere sugli scogli della Ciancifera e della baia del Quercetano a Castiglioncello, la località turistica a sud di Livorno. La proprietà della villa, che ha un valore stimato tra i 15 e i 20 milioni di euro, è stata acquisita al 100% da Timur Zaynutdinov, un magnate russo che fino a ieri la divideva tra litigi e incomprensioni con altri due proprietari, una società russa e un imprenditore italiano.
Il risultato era stato il blocco di ogni iniziativa di recupero, l’obsolescenza e il lento degrado della straordinaria residenza, tra sacchetti di spazzatura ovunque, vetri spaccati, infissi rubati, muri oltraggiati da scritte. «Il mio progetto è far tornare Godilonda un resort straordinario», promette Zaynutdinov. Che naturalmente dovrà rispettare tutte le prescrizioni di Sovrintendenza e Comune.
Eppure, nonostante l’abbandono, la bellezza di Godilonda non si è mai spenta completamente. Basta camminare tra i sentieri delle colline a picco sul mare di Castiglioncello e, dopo aver guadagnato la scogliera, scendere sino alla caletta della Ciancifera. Poi, dopo aver alzato lo sguardo, ecco l’enorme sperone di roccia sul quale l’antica e blasonata dimora troneggia e abbaglia.
Storia e leggenda raccontano che a battezzarla con quel nome roboante e onomatopeico fu proprio Gabriele D’annunzio, a fine Ottocento. Il Vate coniò un nome poetico e decadente, nel suo stile: «godi l’onda» appunto, diventato Godilonda, per quella villa poi luogo di incontro degli alleati inglesi e americani (tra questi il generale Clark e Winston Churchill) e che decenni più tardi sarebbe diventata la dimora estiva dei gioiellieri Bulgari.
Negli anni Ottanta, finita l’epoca delle lunghe vacanze, Godilonda si trasformò in hotel di charme, con spa e beauty farm. Vi soggiornarono alcuni dei personaggi più noti del mondo del cinema, del teatro, della politica romana; principi della commedia italiana, tra i quali Alberto Sordi, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Bice Valori, Paolo Panelli, Walter Chiari, Renzo Montagnani.
La vicenda di Godilonda passa anche attraverso una chiusura imposta dal Comune nel 1999 per problemi di natura privatistica e legale che si intrecciarono con compravendite di singole unità facenti parte della struttura ricettiva. In pratica alcuni locali, pur facendo parte della struttura alberghiera, furono comprati da privati. Successivamente la situazione fu sbloccata e l’albergo fu riaperto fino al 2006, quando il grande cancello verde in ferro battuto in fondo a via Biagi è stato chiuso definitivamente e i telefoni staccati.
Nel 2015 la villa fu venduta da Lionard Luxury Real Estate, agenzia immobiliare specializzata nelle dimore di lusso, e sembrò che Godilonda potesse tornare ai vecchi fasti. Invece altri problemi di proprietà fermarono il nuovo corso. E il degrado continuò a divorare la dimora di D’annunzio. «Potrebbe essere un pezzo di memoria italiana — aveva dichiarato in una recente
Ospiti illustri
Vi passò anche Winston Churchill, poi divenne dimora estiva dei gioiellieri Bulgari
intervista a Corriere tv Federico D’annunzio, bisnipote del Vate — ma dovrebbe essere trattata con più dignità».
Ora con l’acquisizione al 100% del proprietario attuale si aprono nuovi orizzonti e il probabile inizio dei lavori per trasformarla in un resort di lusso. Da dove i fortunati ospiti potranno ammirare ancora lo spettacolo delle onde di D’annunzio.