Corriere della Sera

Draghi: il populismo non ha vinto «All’europa serve più integrazio­ne»

Lagarde (Fmi) lancia l’allarme sul debito pubblico e privato: è a livelli mai visti

- Francesca Basso

Da una parte il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi che cerca di mandare un messaggio costruttiv­o durante un discorso a Francofort­e agli studenti vincitori del Generation Euro Students’ Award: la crisi finanziari­a è stata la«peggiore dagli anni 30» e ha portato in alcuni Paesi «all’ascesa di partiti populisti nazionalis­ti, anche se non ancora trionfanti», ma questo «non deve gettare un’ombra sul modo in cui guardiamo al futuro, si tratta di sfide sovranazio­nali cui non si può rispondere a livello nazionale». Serve «una maggiore integrazio­ne» a livello di Ue ed eurozona.

Dall’altra parte la direttrice del Fondo monetario internazio­nale, Christine Lagarde, che in un discorso ad Hong Kong, in vista della riunione di primavera, ha messo in guardia i governi a tenere alto il livello d’attenzione sul debito pubblico e privato, giunto «al massimo storico di 164 miliardi di dollari». Uno scenario complicato dalle tensioni sui dazi che fanno vedere «nubi scure» all’orizzonte della crescita economica mondiale. Il Fmi resta ottimista anche se la «crescita prevista per il 2018 e il 2019 finirà per rallentare» e la prima priorità è che i governi «evitino il protezioni­smo».

La guerra commercial­e tra Stati Uniti e Cina è anche sotto la lente della Bce, che ha «cercato di capire quali sono i rischi» per l’economia: «Per il momento l’effetto diretto dei dazi non è grande, ma abbiamo visto solo il primo round». Si tratta di «capire quale sia il rischio di ritorsioni». Per la Bce le maggiori criticità per lo scenario di crescita dell’eurozona sono rappresent­ati da fattori esterni, «li chiamiamo rischi geopolitic­i». Su un aspetto «bisogna stare particolar­mente attenti: mi riferisco alla fiducia — ha detto Draghi —, se gli investitor­i non ne hanno tendono a preferire un atteggiame­nto attendista». Insomma, per Draghi «avere una prospettiv­a europea è diventato essenziale per capire i problemi di oggi e le possibili soluzioni» perché «tutto quello che è economia, ora è fondamenta­lmente globale». Quanto all’inflazione, è «fiducioso» che convergerà verso l’obiettivo del 2%.

Rischi geopolitic­i Sotto la lente della Bce i «rischi geopolitic­i» che possono frenare la crescita dell’eurozona

 ??  ?? Francofort­e Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi (70 anni). Il suo mandato scade il 31 ottobre 2019
Francofort­e Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi (70 anni). Il suo mandato scade il 31 ottobre 2019
 ?? Fonte: Istat Corriere della Sera ??
Fonte: Istat Corriere della Sera

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy