Il Gabinetto Vieusseux si offre di ospitare la biblioteca di Eco
«Si parla in questi giorni dell’immensa biblioteca di Umberto Eco e delle sue carte. Penso che sia giusta l’ipotesi di tenerle unite, nella stessa città, nella stessa sede. Ed è anche giusto pensare a Milano come sede naturale. Eppure penso che il Gabinetto Vieusseux sarebbe anch’esso una sede “naturale”». È quanto afferma in una nota Alba Donati, presidente del Gabinetto Vieusseux di Firenze. Il Vieusseux — ricorda Donati — ha una «vocazione europea» che «la rende quasi una sede universale, particolarmente adatta ad ospitare un autore universale come Eco». Il Vieusseux ospita già le carte di Gadda, di Pasolini, di Eduardo de Filippo: «Non abbiamo gli spazi sufficienti attualmente — aggiunge Donati — ma con l’aiuto del sindaco Dario Nardella possiamo iniziare un dialogo con la famiglia Eco». La vedova Renate Ramge e i figli Carlotta e Stefano Eco nei giorni scorsi hanno distinto due parti diverse del patrimonio librario: la biblioteca di lavoro (circa 30 mila volumi), per cui «la donazione è da sempre stata l’unica ipotesi», e i libri antichi (circa 1.200), stimati da un minimo di 2-2,3 milioni fino a 4 e che potrebbero essere venduti. «Abbiamo cercato di individuare un’istituzione culturale italiana — hanno scritto gli eredi — valutandone la cessione sia all’università di Bologna sia alla Biblioteca Braidense di Milano. Abbiamo suggerito una collaborazione tra i due enti, che hanno già avuto contatti diretti e amichevoli».