Corriere della Sera

«Bisogna intervenir­e per i bambini della Ghouta»

- S. Mon.

«Bisogna intervenir­e in Siria per salvare gli ultimi bambini della Ghouta, e i civili che hanno preferito restare nelle loro case. Spero che Macron colpisca il regime di Assad, mostrando di avere in politica estera il coraggio che hanno avuto Sarkozy e Hollande». In una intervista alla Lettura in edicola domenica, Bernard-henri Lévy parla del suo libro appena uscito L’empire et les cinq Rois (Grasset), della rinuncia dell’america e dell’occidente a esercitare il ruolo loro affidato dalla Storia, e delle pretese dei «cinque re» (Cina, Russia, Turchia, Iran, Arabia Saudita e mondo arabo sunnita), incoraggia­ti dalle debolezze dell’«impero» ma incapaci di proporre un modello universale alternativ­o. Filosofo e militante, Lévy evoca Virgilio e Husserl, ma rivendica anche il suo attivismo a favore di un intervento aereo occidental­e in Siria.

Macron appena eletto aveva detto di volere farla finita con la politica estera di Sarkozy e Hollande ispirata a una specie di «neoconserv­atorismo alla francese», ma ora si trova alle prese con i raid contro il regime di Damasco. «Sono contento che Macron abbia cambiato idea. Andare in soccorso dei dannati della Terra non è conservato­rismo né neo né archeo ma progressis­mo. È avere il senso della fraternità». Lévy poi individua nel mancato soccorso ai curdi, che pure hanno avuto un ruolo determinan­te nella sconfitta dello Stato islamico, un tradimento imperdonab­ile dell’occidente.

Bernard-henri Lévy, criticato per il suo ruolo nella guerra a Gheddafi nel 2011, rivendica la sua scelta e aggiunge: «Non sono affatto a favore degli interventi militari sempre e comunque, tanto e vero che mi sono battuto contro la guerra in Iraq del 2003. Credo nella guerra giusta, che risponde a criteri precisi, che non esistevano per l’iraq perché la popolazion­e non voleva l’intervento e non si può paracaduta­re la democrazia. Ma abbiamo fatto bene a cacciare Gheddafi che minacciava di fare scorrere fiumi di sangue a Bengasi, e il rimpianto della mia vita è non essere riuscito a convincere che bisognava fare la stessa cosa, già anni fa, in Siria. Ora questo intervento tardivo non riparerà la ferita al fianco del gigante americano, che ha fissato linee invalicabi­li e poi non le ha fatte rispettare».

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Sopra, la pagina dell’intervista a Bernard-henri Lévy. L’articolo integrale su la Lettura, il supplement­o culturale del Corriere della Sera, in edicola domenica 15 aprile
Anticipazi­one Sopra, la pagina dell’intervista a Bernard-henri Lévy. L’articolo integrale su la Lettura, il supplement­o culturale del Corriere della Sera, in edicola domenica 15 aprile

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