Corriere della Sera

Il senso civico? Secondo 6 italiani su 10 nasce in famiglia

Il sondaggio Ipsos: cresce la cultura ambientale, la raccolta differenzi­ata per l’86% è pratica di buona cittadinan­za

- 55 5 39 43 42 40 46 41 10 41 38 37 27 18 37 4 Alessandro Fulloni

Aperti alla globalizza­zione, ma giudicata un’opportunit­à nel 40 % dei casi e una minaccia nel 36 %. Convinti che la libertà in ogni settore (dal commercio all’uso del web) sia irrinuncia­bile, ma dubbiosi sul futuro della democrazia «tanto da pensare a nuovi sistemi» con quattro persone su dieci concordi sul fatto che per votare serva prima un test culturale. Quanto al senso civico, tra cinismo e disincanto in abbondanza, è vero che il suo incubatore è la scuola, ma il suo sviluppo è necessaria­mente affidato alla famiglia: e questo in un momento in cui le classi dirigenti, e ancora più i politici, non vengono avvertiti come «un esempio».

È la fotografia degli italiani e il senso civico secondo un sondaggio condotto dall’ipsos (l’istituto demoscopic­o diretto da Nando Pagnoncell­i) per conto del Comieco, Per migliorare il senso civico servono sanzioni o educazione?

serve educazione, le punizioni non sanzioni sono necessarie non sa La fiducia verso il prossimo 2001 2002 2003 2004

dati in % Il senso civico si forma soprattutt­o in famiglia, non in altri ambiti come scuola o amicizie. È d’accordo?

molto per nulla 2005 2015

abbastanza 2016 non sa poco 2018 il «Consorzio nazionale di recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosic­a». I risultati sono stati presentati oggi a Milano durante un convegno che ha visto Giangiacom­o Schiavi, già vicedirett­ore del Corriere della Sera, ricevere il premio «Montale» istituito per ricordare il «legame tra i milanesi e il senso civico».

Il sondaggio dice che siamo di sicuro solidali, tanto che il 67 % degli interpella­ti ritiene di essere molto, o abbastanza, d’accordo con l’affermazio­ne per cui «bisogna aiutare e accogliere chi scappa da guerre e carestie». Ma siamo scettici sull’europeismo: solo il 48 % concorda con il fatto che la «Ue ci ha consentito di tenere i conti in ordine». Il resto dissente. O non lo sa. Non solo. Siamo — quasi — equamente divisi sull’asserzione per cui «ogni italiano deve fare sacrifici per ridurre il debito». Il 50 % dice sì, il 46 % ribatte no. «Solo il 37 % degli italiani ha fiducia nel prossimo, c’è un ripiegamen­to difensivo su se stessi» osserva Pagnoncell­i guardando i dati sulla famiglia: che questa resti il luogo in cui si plasma il nostro senso civico lo pensa il 60 % degli italiani, il 20 % indica la scuola e il 13 % il posto di lavoro. Solo il 13 % degli intervista­ti concorda (mentre il 52 % è in disaccordo) sul fatto che la «classe dirigente sia un esempio civico». Quanto ai comportame­nti concreti, la raccolta differenzi­ata è considerat­a un indicatore di senso civico dall’86% degli intervista­ti mentre sulle questioni ambientali il 66 % degli italiani si considera «attento».

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