A Bergamo e Brescia i virtuosi della musica
La ventata di grande musica che dal 18 aprile torna ad avvolgere Brescia e Bergamo, con il Festival pianistico internazionale, è anche l’occasione per godersi le variegate bellezze delle due città lombarde. Già le «location» del Festival sono uno spettacolo: da un lato le decorazioni sontuose del Teatro Grande di Brescia; dall’altra, a Bergamo, la grazia più lineare del Teatro Donizetti (1801) e il Teatro Sociale, nella Città Alta, gioiello classico di Leopoldo Pollack, restaurato nel 2009 (per chi viene da lontano, hotel vicini ai teatri sono il Vittoria a Brescia; il Gombithotel o il Relais San Lorenzo a Bergamo Alta). Bergamo ha in corso fino al 6 maggio una mostra su Raffaello all’accademia Carrara, Brescia risponde con Tiziano a Santa Giulia, con Picasso e Morandi a Palazzo Martinengo.
Gran bel contrasto, prima di immergersi, magari dopo un aperitivo (da «El Sobrinho», a Brescia, per il «pirlo», lo Spritz locale; da «Al Diciotto» a Bergamo, per i 40 gin tonic in lista), nell’alta temperatura romantica del Festival, che quest’anno privilegia autori e interpreti russi (www.festivalpianistico.it). L’esordio in realtà (18 e 19 aprile) è scandinavo, con la Filarmonica di Bergen e due capolavori di Sibelius, la travolgente Sinfonia n. 2 e il Concerto per violino, solista Viktoria Mullova. Ma nel filone russo spiccano pianisti fuoriclasse: con la Filarmonica del Festival diretta da Pier Carlo Orizio, ecco Martha Argerich nel Concerto n. 2 di Shostakovich (21, 22 aprile), quindi Mikhail Pletnev nel Concerto n. 1 di Ciajkovskij (4 e 5 maggio); il 24 aprile a Brescia la Argerich rilegge anche il Concerto n. 1 di Shostakovich, con l’orchestra Liszt. Gemme russe anche per la Filarmonica di Stoccolma (7 maggio), la Royal Philharmonic (20 maggio), la sensuale Yuja Wang (Bergamo, 26 maggio). I «Quadri» di Musorgskij si colorano con Alexander Romanovsky (27, 28 aprile); talento mirabile è il quindicenne Alexander Malofeev che, il 24 e il 27 maggio, oltre alla Suite dallo «Schiaccianoci», affronta l’ardua Sonata n. 7 di Prokofiev. Notevoli anche gli sguardi oltre la Russia: dal Debussy del finissimo François-joël Thiollier (Bergamo, 14 maggio) alla «Hammerklavier» dell’emergente Filippo Gorini (Brescia, 14 maggio).