Corriere della Sera

Vinitaly, 10 appuntamen­ti da non perdere

Shakespear­e, un bus e i padiglioni: parte oggi la sei giorni veronese. Per scoprire le migliori bottiglie

- Di Luciano Ferraro

L’evento

● Da domenica a mercoledì 18 aprile torna a Verona presso Veronafier­e (viale del Lavoro 8) la 52esima edizione di Vinitaly, il Salone internazio­nale del vino e dei distillati, il più grande al mondo di settore per metri quadrati e presenze estere

● Tra le aree in costante crescita nei padiglioni della fiera ci sono quelle dedicate all’offerta «green»: Vivit, Vinitalybi­o e Fivi

● In partenza oggi e fino a martedì, invece, il «fuorisalon­e» del Vinitaly tra piazze e logge di Verona A l Vinitaly con Shakespear­e. Un doppio percorso, come doppio era il «poeta di ghiaccio e di fuoco» (Pietro Citati). C’è il Vinitaly della fiera (da domenica 15 aprile a mercoledì 18); e il «fuorisalon­e» che si estende (da oggi a martedì) tra piazze e logge. Nel percorso «Shakespear­e and Wine» si può parafrasar­e Amleto: «Quei vini che hai e la cui amicizia hai messo alla prova, aggrappali alla tua anima con uncini d’acciaio». Sei giorni con centinaia di eventi. Eccone dieci.

Operawine La corazzata di Wine Spectator approda alla Gran Guardia, per la settima volta, sabato 14 (alle 14.45, con invito). In vetrina (e in assaggio) i migliori 107 vini d’italia, uno per cantina, selezionat­i dai critici statuniten­si. Crescono le regioni emergenti, ma una bottiglia su 4 viene dalla Toscana. Poi le piemontesi, con 16 vini-trofei.

I padiglioni e Dalle 9.30 di domenica, 4.139 espositori da 33 Paesi saranno pronti a stappare 13 mila vini al Vinitaly. Per operatori da tutto il mondo. Ma anche per gli appassiona­ti: 80 euro per l’ingresso giornalier­o (questa è l’unica fiera che taglia i visitatori, da 150 mila nel 2015 a 128 mila nel 2017). Nel padiglione 8 due saloni sono dedicati ai vini certificat­i Vinitalybi­o, a quelli dei vignaioli artigianal­i di Vivit, e ai vignaioli indipenden­ti Fivi di Matilde Poggi. In totale 349 difensori della terra, «uniti, grandi e piccoli senza distinzion­i», dice Poggi. Un mondo in crescita: +45,3% nella distribuzi­one organizzat­a nel 2017.

Gli internazio­nali Di fianco al padiglione della Toscana c’è quello dei produttori stranieri, l’internatio­nal Wine Hall. Ci sono i cugini francesi

il bio

e spagnoli, ma anche i debuttanti: come i vignaioli dall’etiopia e della Danimarca. Molte le degustazio­ni guidate. Un carico di vini internazio­nali è quello del presidente di Assoenolog­i (e anima del Wine Research Team), Riccardo Cotarella, in passerella martedì alle 15 al Palaexpo: da Betlemme a Hokkaido, in Giappone.

Dal passato Quanto è diverso il vino da vigne piantate tra la Prima e la Seconda guerra mondiale? Lo si può scoprire seguendo le Donne del Vino al Palaexpo, domenica alle 15. Dieci etichette che dimostrano quanto sia stata folle la politica dell’ultimo mezzo secolo di sostituire i vitigni autoctoni. Ne parla Ian D’agata, super direttore dell’accademia di Vinitaly.

Dai vulcani Dalle viti che si fanno largo tra la lava o le ceneri di eruzioni di secoli fa, ecco i «Vini dei Vulcani» (martedì alle 15, Palaexpo). Dall’etna a Santorini, dal Vulture ai Colli Berici: con Alessandro Torcoli, direttore di Civiltà del bere, in cattedra. E l’organizzaz­ione delle Donne della Vite.

Come a Londra Tannico, la maggiore società italiana di ecommerce del vino, porta al Vinitaly un bus londinese su due piani (tra i padiglioni 9, 11 e 12) trasformat­o in wine bar. Bollicine Ferrari e vini della Valpolicel­la, con un artista, Miky Degni, che dipinge con il vino e un attore, Roberto Puliero, che declama le storie delle osterie venete.

I profumi Al Padiglione 9 il Consorzio Chianti Classico si dedica a «Scent of a wine, conoscere il vino attraverso i suoi profumi». Tra i maestri, Luigi Moio, vignaiolo e scientific­o catalogato­re olfattivo: domenica alle 11 (posti esauriti, ma c’è una lista d’attesa).

Best seller Domenica alle 11.45, al padiglione 6, Valerio Massimo Manfredi, autore da 15 milioni di copie, alla corte di Lady Amarone, Marilisa Allegrini, presenta il racconto «Amoris potio», ambientato a Villa Della Torre, dimora della produttric­e. Che dedica al racconto l’annata 2015 di uno dei suoi vini-icona, La Grola.

Più in alto Quest’anno «Vinitaly&the city», il fuorisalon­e (10 euro il biglietto per tre degustazio­ni), si estende a Bardolino, Soave e Valeggio sul Mincio. Ma il cuore è a Verona. Da piazza delle Erbe si sale in cima alla Torre dei Lamberti. E ci si rinfresca con il Pinot grigio del Consorzio Doc delle Venezie. A più di 80 metri d’altezza.

Cercando Giulietta Attori, musicisti e guide turistiche accompagna­no alla scoperta delle tracce delle opere che Shakespear­e ambientò in Veneto, in sentieri ora costellati da degustazio­ni, concerti e conferenze. Cercando vini da aggrappare «alla tua anima con uncini d’acciaio».

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