Scienza e tech Materie (anche) per ragazze
La metà dei genitori pensa che le figlie siano più inclini a studi umanistici. A Milano un mese di eventi per portare le più giovani verso le discipline Stem
L’evento
● Martedì scorso è partito a Milano «Stem in the city», una serie di eventi, talk e workshop che durano fino al 26 aprile, dedicati alla formazione tecnicoscientifica di bambine e ragazze
● Organizzato per il secondo anno dal Comune di Milano, il mese dedicato alle materie Stem per giovani donne ha coinvolto oltre 50 partner del settore pubblico e privato
● Per tutti gli appuntamenti: www.steminth ecity.eu/eventi
Il robottino per i bambini, la casa delle bambole per le bambine. Gli stereotipi di genere sono spesso evidenti già nei giocattoli che regaliamo ai nostri figli. È proprio tra le pareti di casa che iniziano infatti a crearsi quei preconcetti che portano poi i maschi a sentirsi a loro agio con calcoli ed equazioni mentre le femminile a dilettarsi con la creatività e la fantasia. E di conseguenza si allontanano dalle materie tecnico-scientifiche sin da piccole. Lo dimostrano anche alcune ricerche: secondo lo studio Cosa farò da grande? di Ipsos, per la metà dei genitori italiani sono i ragazzi a essere più portati (e quindi dedicarsi) alle discipline di questo tipo, mentre le ragazze vanno forte in italiano, storia, geografia e nelle lingue straniere. Dall’indagine Innovazione al femminile condotta da Netconsulting emerge invece che la percentuale di studentesse incoraggiate dalla famiglia verso una formazione umanistica è quasi il doppio di quella delle ragazze indirizzate verso studi tecnicoscientifici.
La situazione è grave, visto che le professioni del futuro avranno a che fare sempre di più con l’universo Stem (acronimo che sta per Science, Technology, Engineering e Mathematics). Nel tentativo di correre ai ripari, il Comune di Milano ha organizzato Stem in the City, un mese di incontri — iniziato martedì scorso e che durerà fino al 26 aprile — per avvicinare le studentesse alle carriere tecnico-scientifiche. E uno dei focus di questa seconda edizione della manifestazione riguarda proprio i genitori. «Spesso nelle scuole i ragazzi mi dicono che è importante che i messaggi arrivino anche dalla famiglia», commenta Roberta Cocco, assessore alla Trasformazione digitale e Servizi civici, nonché ideatrice dell’evento.
Non è l’unica iniziativa di questo tipo organizzata in Italia. A proposito: quest’anno il nostro Paese ospita per la prima volta le Olimpiadi europee femminili della matematica, oggi ancora in corso a Firenze. Bambine e ragazzine di Milano e Roma possono poi frequentare i corsi targati Microsoft di Nuvola rosa, mentre le giovani cagliaritane hanno a disposizione gli incontri del progetto Girls in Steam di Codice Rosa e Coderdojo Quartu. Per chi è incuriosito dal mondo delle ferrovie, esistono le iniziative Women in Motion e Wim in viaggio con l’altra metà del cielo del Gruppo FS Italiane, mentre le teenager figlie dei dipendenti di Vodafone hanno la possibilità di partecipare al programma di coding Code like a girl, promosso dalla compagnia di telecomunicazioni e Code First: Girls. Ci sono poi i campi estivi, come quelli di Codinggirls (promossi dalla Fondazione Mondo digitale e dall’ambasciata americana in Italia) e quelli di In estate si imparano le Stem, iniziativa nata all’interno degli enti governativi centrali: «Buona parte delle studentesse delle medie che hanno frequentato i nostri campi estivi si è iscritta a istituti tecnici o a licei scientifici», afferma Monica Parrella del Dipartimento per le pari opportunità del Consiglio dei ministri. «Del resto, le scuole hanno avuto difficoltà a trovare ragazze interessate».
Il dubbio
Alcuni si chiedono se le spinte verso le carriere scientifiche possano diventare forzature
Il dubbio sorge spontaneo: non è che tutti questi tentativi di avvicinare le donne alle Stem siano un po’ una forzatura? Sempre secondo l’indagine Innovazione al femminile, le ragazze propendono soprattutto per le discipline umanistiche. Per questa ragione molti concordano sul fatto che per avvicinare le ragazze alle discipline tecnicoscientifiche bisognerebbe puntare sull’approccio interdisciplinare noto come Steam (con l’aggiunta della A di Arts): laureati in filosofia, psicologia o design che lavorano fianco a fianco con programmatori e ingegneri. «Dovremmo inoltre realizzare percorsi mirati per i più bravi», commenta Parrella. «Uno studio pubblicato sulla rivista Psychological Science, dimostra che nei Paesi con una maggiore uguaglianza di genere il numero di ragazze che
«A» come Arti
Molto richieste anche figure come psicologi e designer. Un’occasione in più per le donne