I soci di Unicredit: Saccomanni presidente
Ieri il rinnovo del consiglio. Mustier: «Il mio impegno ben oltre due anni»
MILANO Unicredit approva il suo primo bilancio sotto la Madonnina, dopo il trasferimento della sede sociale dal palazzo romano dell’eur.
Nel pavillon di piazza Gae Aulenti si celebra anche un altro piccolo rito di passaggio, sulla strada del cambiamento. Giuseppe Vita apre l’assemblea da presidente a fine corsa e non manca di sottolineare come, nel corso del suo mandato, il gruppo sia «molto cambiato», più forte, «pronto per continuare a crescere e confermarsi banca paneuropea di successo».
Un successo passato attraverso una profonda ristrutturazione degli attivi, con un’operazione di rafforzamento patrimoniale da complessivi 20 miliardi di euro conclusasi solo 14 mesi fa nel segno di Jean Pierre Mustier. Il manager francese ieri ha speso poche parole per fugare i dubbi emersi recentemente sulla sua permanenza alla guida del gruppo, parlando di un «impegno a lungo termine», «ben oltre» il traguardo che il piano industriale in essere fissa al 2019.
L’assemblea di ieri ha anche ampiamente rinnovato il consiglio di amministrazione, prima riducendone il numero dei componenti a 15 (da 17), poi iscrivendo cinque nomi nuovi nella lista presentata dallo stesso cda (Lamberto Andreotti, Isabelle de Wismes, Andrea Sironi, Stefano Micossi, Maria Pierdicchi), a cui si aggiungono i due rappresentanti degli investitori istituzionali (Francesca Tondi e Vincenzo Cariello).
Fabrizio Saccomanni, entrato in consiglio a novembre 2017 sostituendo il dimissionario Fabrizio Palenzona, è stato indicato presidente dall’assemblea. «Per me — ha detto l’ex ministro e direttore generale della Banca d’italia — lavorare in Unicredit è un po’ una continuazione dell’impegno che ho avuto in tutta la mia carriera: l’integrazione del sistema bancario europeo». Questa mattina è convocata la riunione del consiglio di amministrazione che lo eleggerà presidente e che nominerà anche l’unico vicepresidente.
Per Unicredit è anche il ritorno al dividendo cash, 32 centesimi di euro dopo un bilancio chiuso con un utile netto di 5,5 miliardi e ricavi per 19,6 miliardi.