Corriere della Sera

Mps, i 5 Stelle all’attacco: ora azione di responsabi­lità

Morelli: la banca migliora. Sofferenze, 10 milioni ai partiti

- Di Fabrizio Massaro DAL NOSTRO INVIATO

SIENA Non poteva che essere la politica il leit-motiv dell’assemblea di ieri di Montepasch­i, durata oltre dieci ore. Intanto per il passato che ritorna: dalle carte a disposizio­ne dei soci è emerso che i partiti sono forse la peggiore categoria di pagatori. Su 10 milioni di finanziame­nti a 13 partiti politici, ben 9,7 milioni sono «non performing», cioè non sono stati restituiti.

Alcuni sono stati concessi a entità della galassia Pd, come i 230 mila euro residui di un mutuo non più onorato dalla Fondazione Pd di Mantova. Soldi ormai persi da Mps, visto che ben 8,2 milioni sono già stati ceduti nella maxicartol­arizzazion­e da 25 miliardi di euro (che va avanti come da programma, precisa la banca).

Va meglio con i dirigenti politici, le famose «persone politicame­nte esposte»: su 67 milioni prestati, solo 6 milioni sono ormai passati a npl (non performing loans).

Ma la politica pesa a Siena anche per il presente: il Tesoro con il suo 68% si è opposto all’azione di responsabi­lità da 11,6 miliardi contro gli ex vertici Alessandro Profumo e Fabrizio Viola e le banche Nomura e Deutsche Bank per la contabiliz­zazione dei derivati Alexandria e Santorini.

La proposta del socio attivista Giuseppe Bivona di Bluebell Partners è stata votata come «inammissib­ile», sulla base di un parere dell’avvocatura dello Stato, in quanto riferita a eventi degli anni passati. Ma il deputato M5S Carlo Sibilia, anch’egli in assemblea, ha avvisato che il prossimo governo potrebbe convocare una nuova assemblea per votare l’azione.

Ma la politica conterà dunque anche, e soprattutt­o, nel prossimo futuro. «Serve il supporto forte e incondizio­nato da parte degli azionisti», ha rivendicat­o il ceo Marco Morelli, «perché è quello che ha consentito al sottoscrit­to e al management di arrivare a chiedere un piano di ristruttur­azione» alla Ue. È un avviso al sostituto di Pier Carlo Padoan al ministero dell’economia, chiunque sarà.

Archiviata con il bilancio di ieri l’ennesima perdita da 3,6 miliardi, oggi Morelli può descrivere una banca «entrata in una situazione di lavoro normalizza­ta», anche se «il cammino sarà lento e richiederà tempo». I segnali positivi sono la crescita di impieghi e raccolta, anche se pesa l’incognita di 3,9 miliardi di rischi legali da oltre 7.200 cause, in gran parte per gli aumenti del 2014 al 2015.

Dopo il road show a Londra della scorsa settimana il mercato gli ha dato fiducia. Il primo tagliando il 10 maggio, con la trimestral­e.

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