Sace, l’intesa in Kuwait per spingere l’export delle «piccole» italiane
Potremmo definirla «banca per l’export». Coerentemente con il nuovo mandato di Cassa Depositi e Prestiti, l’azionista di controllo. Sace ha annunciato un esperimento interessante per svolgere il ruolo di “pivot” per le nostre piccole e medie imprese che fanno fatica ad ottenere commesse all’estero. Ha stretto un accordo con Kuwait National Petroleum Company, la più grande compagnia petrolifera del Paese controllata dal governo locale. Un’intesa per finanziarla con un assegno da 625 milioni di dollari, in cui Sace fa da garante con una serie di banche che provvederanno ad erogare il prestito a condizioni di mercato. Questi soldi servono a KNPC per potenziare l’attività estrattiva di petrolio e gas, avvalendosi di una serie di fornitori in appalto e sub-appalto. Il finanziamento contiene in sé una sorta di “moral suasion”, con cui Sace invita KNPC a servirsi delle pmi italiane, anche in virtù dei grossi investimenti L’attività
Una foto di archivio di una raffineria di petrolio in Kuwait, uno dei maggiori produttori al mondo infrastrutturali che ha appena messo in cantiere il governo per un ammontare di 300 miliardi di dollari da qui al 2030. Non solo operatori attivi nell’energia, ma anche aziende di costruzioni, di servizi, di logistica. Una vetrina di eccellenze tricolori, ieri rappresentate a Milano. I capi-azienda hanno incontrato i vertici di KNPC per sondare opportunità di business.