Corriere della Sera

Sace, l’intesa in Kuwait per spingere l’export delle «piccole» italiane

- Fabio Savelli

Potremmo definirla «banca per l’export». Coerenteme­nte con il nuovo mandato di Cassa Depositi e Prestiti, l’azionista di controllo. Sace ha annunciato un esperiment­o interessan­te per svolgere il ruolo di “pivot” per le nostre piccole e medie imprese che fanno fatica ad ottenere commesse all’estero. Ha stretto un accordo con Kuwait National Petroleum Company, la più grande compagnia petrolifer­a del Paese controllat­a dal governo locale. Un’intesa per finanziarl­a con un assegno da 625 milioni di dollari, in cui Sace fa da garante con una serie di banche che provvedera­nno ad erogare il prestito a condizioni di mercato. Questi soldi servono a KNPC per potenziare l’attività estrattiva di petrolio e gas, avvalendos­i di una serie di fornitori in appalto e sub-appalto. Il finanziame­nto contiene in sé una sorta di “moral suasion”, con cui Sace invita KNPC a servirsi delle pmi italiane, anche in virtù dei grossi investimen­ti L’attività

Una foto di archivio di una raffineria di petrolio in Kuwait, uno dei maggiori produttori al mondo infrastrut­turali che ha appena messo in cantiere il governo per un ammontare di 300 miliardi di dollari da qui al 2030. Non solo operatori attivi nell’energia, ma anche aziende di costruzion­i, di servizi, di logistica. Una vetrina di eccellenze tricolori, ieri rappresent­ate a Milano. I capi-azienda hanno incontrato i vertici di KNPC per sondare opportunit­à di business.

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