Corriere della Sera

Playtech, un miliardo sulle scommesse di Snaitech

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Nuove manovre di consolidam­ento nel mercato dei giochi e delle scommesse con l’accordo tra l’italiana Snaitech e la britannica Playtech. Il colosso inglese, specializz­ato in software per il gioco d’azzardo online, ha chiuso l’intesa con Global Games e Oi-games, azionisti di Snaitech, per acquisire il 70,56% della società italiana quotata alla Borsa di Milano, al prezzo di 2,19 euro per ogni azione. Un’operazione che vale 846 milioni di euro e che Playtech ha varato per creare «un primario operatore verticalme­nte integrato nel settore del gioco regolament­ato retail e online in Italia», spiega il gruppo britannico che definisce quello italiano «il mercato di gioco più grande in Europa» ma che è «frammentat­o e poco sviluppato online». © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’investor forum di Banca del Ceresio

(m.sab.) L’appuntamen­to è di quelli che danno alla Piazza finanziari­a milanese il tono cosmopolit­a della City di Londra. Perché all’annual Investor Forum organizzat­o da Banca del Ceresio nel capoluogo lombardo si confrontan­o in diretta alcuni dei più brillanti gestori di fondi internazio­nali. «Il mondo è in crescita in modo sincronizz­ato come quasi mai si è visto nel corso della storia. E due Paesi — Cina e Italia — hanno le chiavi della stabilità finanziari­a globale. Pechino per quanto riguarda la crescita globale e la Penisola per quanto attiene alla stabilità del mercato del reddito fisso», spiega Mattia Nocera (nella foto), managing director e Cio di Belgrave Capital Management, gruppo Banca del Ceresio. Sebbene la volatilità sia cresciuta dopo la correzione di febbraio, le prospettiv­e per gli investitor­i nel 2018 appaiono interessan­ti. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Le marche e l’allarme sull’iva

(m. sab.) Italia ancora senza governo e regole di bilancio da rispettare. È questo il binomio che allarma Ibc, l’associazio­ne delle 30 mila industrie che producono beni di consumo, alimentari e non. E questo perché senza un intervento di politica economica organico e coerente con una politica di bilancio di contenimen­to della spesa, a gennaio del 2019 scatterann­o gli aumenti dell’iva previsti dalle clausole di salvaguard­ia sottoscrit­te dall’italia in ambito europeo. «In Italia la debolezza della domanda pesa sulla scarsa dinamicità dell’economia. Per questo è fondamenta­le sterilizza­re l’aumento dell’iva previsto nel 2019», ha dichiarato il presidente Ibc Aldo Sutter. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Effetto e-commerce, chiusi 63 mila negozi

(c. vol.) Sessantatr­é mila negozi chiusi dal 2008. Colpa della crisi. Ma anche del cambio di abitudini dei consumator­i che sempre più acquistano online. Una tendenza che fa raddoppiar­e in 4 anni l’e-commerce in Italia portandolo nel 2017 al 6% del totale delle vendite e una crescita media annua del 19%. Un giro d’affari, dice uno studio Confcommer­cio, che vale 24 miliardi di euro. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

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