Corriere della Sera

Pirlo perdona Gigi «Ha esagerato ma la delusione era davvero tanta»

- Monica Colombo

«Vorrei essere ricordato come un giocatore speciale, dalla grande visione di gioco, elegante, capace di far giocare bene la propria squadra». Andrea Pirlo (foto), nel giorno della presentazi­one della gara di addio al calcio (21 maggio, a San Siro: presenti tra gli altri i campioni del mondo di Berlino 2006 con Ancelotti e Allegri come allenatori) ripercorre la propria carriera («Esordii il 21 maggio 1995 in Reggiana-brescia: entrai al posto di Schenardi») senza tralasciar­e un accenno all’attualità. La «sua» Juve ha appena vissuto una delle più cocenti delusioni della storia: «Il rigore poteva starci. Certo, se l’arbitro fosse stato più furbo avrebbe sorvolato e mandato le squadre ai supplement­ari. È ovvio che una gara così lascia dentro una grande amarezza: la Juve aveva ancora due sostituzio­ni a disposizio­ne. Ma in Champions se sbagli la prima gara, il risultato poi è complesso da ribaltare. Ma sono convinto che la mia ex squadra avrà tempo per metabolizz­are la delusione». Andrea racconta di aver inviato messaggi a Buffon e al presidente Agnelli. «Gigi era arrabbiato, avrebbe potuto dire qualsiasi cosa, ma è da capire: era la sua ultima partita in Champions. Ha esagerato ma succede quando si ci sente derubati. Dopo l’andata son partiti i de profundis, invece Roma e Juve hanno dimostrato di essere più avanti tatticamen­te degli avversari».

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