Corriere della Sera

Due chili di tritolo su un furgone al Monte Bianco

Monte Bianco, fermato un bosniaco. «Non è terrorismo»

- di Cesare Giuzzi e Gianni Santucci

Due chili di tritolo e due detonatori. L’esplosivo era nascosto in un furgone fermato all’uscita del tunnel del Monte Bianco. Al volante un bosniaco diretto in Croazia.

MILANO La segnalazio­ne parlava di un furgone bianco, un Mercedes Sprinter, targa bosniaca. L’ordine era di fermarlo appena varcato il confine con l’italia, all’uscita dal traforo del Monte Bianco. L’indicazion­e, partita dagli investigat­ori della Narcotici della Squadra mobile di Milano, diceva che a bordo fosse nascosta una partita di droga. Il controllo doveva apparire casuale, tanto che nelle ultime ore la polizia di frontiera aveva fermato decine di mezzi in arrivo dalla Francia. Ma in realtà serviva la conferma di quanto i poliziotti milanesi già ipotizzava­no, monitorand­o una banda di trafficant­i slavi. Quel che non si aspettavan­o, e gli stessi inquirenti l’hanno definita una «sorpresa», è stata la scoperta, al posto della droga, di due chili di tritolo e due detonatori.

Il ritrovamen­to, nella tarda mattinata di ieri, ha immediatam­ente fatto scattare l’allerta terrorismo. Il furgone proveniva dal Belgio ed era diretto nei Balcani. Dopo ore di verifiche frenetiche, gli investigat­ori hanno escluso legami con ambienti eversivi. Si resta nell’ambito della criminalit­à organizzat­a, l’ipotesi più concreta sembra portare a batterie di rapinatori slavi o nomadi. Alla guida del furgone c’era un bosniaco, 56 anni, senza precedenti in Italia, con permesso di soggiorno francese. Sul mezzo, altri quattro connaziona­li, che ieri sono stati interrogat­i dal procuraage­nti tore capo di Aosta, Paolo Fortuna, e dal sostituto Luca Ceccanti. Loro però, almeno secondo le prime informazio­ni, non avrebbero nulla a che fare con l’esplosivo. Gli investigat­ori hanno invece fermato il 56enne.

L’esplosivo era nascosto in un vano ricavato nel cruscotto, proprio dietro l’autoradio. I due detonatori si trovavano invece sul retro. Quando gli hanno fermato il furgone, è scattato il controllo approfondi­to. I poliziotti hanno iniziato a smontare le portiere e poi la plancia del Mercedes, dove hanno scoperto i due «panetti» marrone chiaro, per un totale di due chili di esplosivo. Il tritolo (trinitroto­luene o Tnt) è una sostanza piuttosto stabile, scoppia solo se innescata (dunque non pericolosa da trasportar­e), ma ha un potenziale altissimo. Per rimuoverlo è stato necessario l’intervento degli artificier­i, che hanno messo in sicurezza il piazzale d’accesso al tunnel.

L’inchiesta è ora nelle mani della Procura di Aosta, con il supporto della Digos. Dopo i primi timori — legati anche al fatto che la Bosnia è considerat­a uno dei Paesi più a rischio per il radicalism­o islamico, e molti sono stati gli arresti di bosniaci anche nel Nord Italia per sostegno allo Stato islamico negli ultimi quattro anni — l’antiterror­ismo avrebbe escluso legami tra il 56enne e ambienti jihadisti. I cinque a bordo hanno detto di essere diretti in Croazia. Da lì, probabilme­nte, avrebbero dovuto raggiunger­e la Bosnia. Ma su questo le indagini sono all’inizio. Resta da capire a chi fosse destinato l’esplosivo e da dove sia effettivam­ente partito il carico.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy