Gaia Trussardi lascia (a sorpresa) l’ufficio stile
Gaia Trussardi lascia Trussardi. Dopo cinque anni alla direzione creativa della maison resa celebre dal padre Nicola, la stilista ha deciso di impegnarsi in altre «sfide professionali», così è comunicato nella nota ufficiale che arriva a sorpresa lasciando aperti molti interrogativi. La «piccola» di casa Trussardi, 37 anni, studi in sociologia a Londra, appassionata di musica (ha un suo gruppo), terzogenita di quattro fratelli e madre a sua A destra la modella Emi Renata con un costume dell’estate 2018. Sopra, un momento dello show che si è tenuto nell’azienda veronese davanti a 2000 venditrici volta di due bambini, non aveva mai dato segni di voler abbandonare quel ruolo. La notizia giunge veramente inaspettata. «L’azienda — è scritto ancora — desidera ringraziare Gaia per i cinque anni in cui il suo apporto ha consentito la grande trasformazione dell’immagine delle collezioni e dello sviluppo del marchio a livello internazionale. che il problema di ogni brand è crearsi una propria identità. E comunicarla ai propri clienti. Chiedersi, in che cosa sono diverso dagli altri, in che cosa mi distinguo e sono più bravo? Siamo riusciti in un settore specializzato come quello dei costumi da bagno a dare un insieme di qualità, moda, immagine e prezzo». Regola che ha aperto le porte della griffe low cost veneta al mercato asiatico. «La Cina produce tantissime calze e le esporta ovunque, ma fortunatamente non belle come le nostre. Le prime ad apprezzare il made in Italy sono state le consumatrici cinesi. Me ne sono accorto perché andando in giro per le vie di Shanghai ho scoperto negozi Calzedonia che non erano miei, erano dei falsi. Ora ne abbiamo anche lì e altri arriveranno nell’ottica di espansione proprio in Cina, Stati Uniti e Giappone». L’imprenditore difende il concetto di Fast Fashion: «Da tanti in Italia è usato in senso dispregiativo. Ma anche Zara è diventato per tutti un brand con cui confrontarsi: così bravi nel produrre moda a basso costo da riuscire a far passare l’idea che un capo di abbigliamento oggi non debba costare più di tanto». Quali sono i settori in cui investire oggi?
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L’ecommerce
Le aziende di ecommerce sono sopravvalutate, serve più equilibrio