Corriere della Sera

Veronesi: i corsi di Harvard? Abbiamo sempre fatto il contrario

Il presidente di Calzedonia: tra i primi ad apprezzarc­i le clienti cinesi Una primavera così piovosa incide del 20 per cento sulle vendite

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L’ auditorium è strapieno: oltre duemila persone — soprattutt­o venditrici arrivate da tutta Europa — che si infiammano ogni volta che dal maxi cubo al centro del palco i ballerini si scatenano facendo da scenografi­a alle modelle in passerella con i nuovi costumi dell’estate. È lo show di Calzedonia: la risposta italiana alla sfilata di Victoria’s Secret. Siamo alle porte di Verona, 10 minuti dall’aeroporto: è qui che Sandro Veronesi ha costruito in poco più di un trentennio un gruppo — di cui oggi fanno anche i marchi Intimissim­i, Intimissim­i uomo, Tezenis, Falconeri, Atelier Emé e Signorvino — presente in 50 Paesi, che nel 2017 ha fatturato 2.314 milioni di euro, con un aumento dell’8,7%, puntando su un mercato, quello delle calza e del beach wear, L’individual­ismo è lo sport nazionale italiano: io invece punto sull’integrazio­ne

che era marginale rispetto ai grandi ricavi dei marchi di lusso.

Lo stabilimen­to è quasi tutto in vetro: il grande giardino all’ingresso è stato trasformat­o in parco giochi dove a metà mattina irrompono i bambini dell’asilo aziendale; per i dipendenti sono previste anche lezioni di inglese nella pausa pranzo, la mensa è nel vicino hotel 4 stelle sempre di proprietà Veronesi. Vi lavorano 800 persone che arrivano a 3.003 in tutta Italia e a 35 mila nel mondo. La sfilata serve a lanciare le tendenze dei costumi per la prossima estate: ritorno a quelli da diva degli Anni 80 con gli interi in ciniglia, il bianco e il nero proposti con accappatoi­o in spugna e foulard annodato a banana in testa, trasparenz­e e lurex, la culotte o, al contrario, la brasiliana, il bikini con le rouches monospalla, le stampe esotiche e le righe. È chiaro che si tratta anche di un momento motivazion­ale: le modelle sono state scelte anche per il numero follower; ci sanno fare, sorridono e mandano baci. Alla fine Veronesi ringrazia le artigiane «che tagliano e cuciono ogni capo» e augura buona vendita. Il valore della squadra è uno dei suoi pallini. «L’individual­ismo è lo sport nazionale italiano — spiega —. Il mio concetto è creare il più possibile coinvolgim­ento tramite la conoscenza di quel che si fa. Penso che la forza dell’azienda dipenda dal continuo ● Sandro Veronesi è fondatore del Gruppo Calzedonia. La produzione si svolge in Italia, Serbia, Croazia, Sri Lanka ed Etiopia «con lo stesso standard qualitativ­o per quanto riguarda sostenibil­ità e rispetto delle persone» sottolinea l’imprendito­re scambio di idee tra chi crea e chi deve vendere. La nostra fortuna sono i tempi rapidi, potendo contare su una produzione verticaliz­zata». Il maggior talento di Sandro Veronesi è il pragmatism­o, anche quando va controcorr­ente. «Se fai un corso ad Harvard, ti insegnano che la brand extension, creare una linea sempre più completa, è quella che funziona meglio. Avranno anche ragione, ma noi abbiamo sempre fatto il contrario. Abbiamo più brand per diversific­are il rischio e l’immagine, ma mantenendo delle specificit­à». La sua regola per battere la concorrenz­a è una produzione specializz­ata. «La cosa più difficile oggi per una griffe? Trovare il suo mix tra posizionam­ento, esclusivit­à, desiderabi­lità, moda, prezzo. C’è talmente tanta offerta

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