Marito premuroso e traditore seriale Per sfuggire alla depressione
«Cos’avrò sbagliato?». Quante volte ce lo chiediamo dopo un appuntamento andato male. O meglio: dopo un appuntamento che secondo noi è andato bene ma visto che lui/lei non si fa più vivo con ogni evidenza qualcosa non ha funzionato.
Forse però non è così: forse la questione è un’altra. E cioè non si tratta di un problema ma di un’intenzione — quella di trasformare un appuntamento in qualcosa di più — che lui/lei non ha mai avuto. Magari ce lo ha pure detto, e noi non abbiamo voluto ascoltare. È questo il succo della storia di Piero, marito «sensibile, premuroso, forse addirittura paterno» ma anche traditore seriale (la trovate oggi su http://27esimaora.corrier e.it/sessoeamore/). La molla è stata la depressione, che lo ha spinto a usare il sesso con altre donne come una via di fuga dal suo malessere. Ma lui dice di essere sincero, di «raccontare la verità» alle amanti: il matrimonio, i figli ma anche la depressione. Insomma, la sua strategia è semplice: lui non mente, si mostra com’è. Prendere o lasciare. Molte, pare, decidono di andare avanti. Chissà come va a finire? Nel suo racconto lui non lo dice: spiega che continua ad accumulare tradimenti e storie parallele, anche più di una contemporaneamente. Non dice però se loro, le altre, dopo continuino a cercarlo. Se sperano che lui cambi idea e resti con loro, se inizino a provare qualcosa di più.
Non dice nemmeno come si sente lui, dopo. Forse non del tutto convinto di questo suo accumulare relazioni: è la prima storia che ricevo scritta usando la terza persona singolare al posto della prima. Un modo per prendere le distanze da un comportamento che forse non piace nemmeno a lui?
gretascl